Viterbo. “Michelini si dimetta, non si possono truffare gli elettori…”. “Le voci di dentro” degli “aventiniani” del pd che puntano a votare a giugno…

Continua la guerriglia interna al Partito democratico tra moderati e riformisti e sinistra pd: dopo la scelta di 7 consiglieri della minoranza democrats di chiuderla con l’amministrazione Michelini, rappresaglia immediata dei moderati e riformisti che hanno votato contro la giunta in Provincia. “Le voci di dentro” che si ascoltano in casa sinistra pd sono davvero esasperate: “Non potevamo parlare solo della Macchina di Santa Rosa, dei progetti di Rossi e di altre cose simili. La città aveva bisogno del nostro intervento, ma i nostri appelli restavano ascoltati. E’inutile che si illudano noi non ci dimetteremo mai, non daremo modo loro di far entrare sette nuovi consiglieri. Certo, potranno tentare di governare da soli, in 13, in seconda convocazione, ma non potranno farlo sempre, sarebbe una truffa, la gente non lo accetterebbe. Michelini, se fosse stato un altro sindaco qualsiasi, si sarebbe già dimesso, se non lo fa ancora chissà cosa ci sarà sotto, cosa gli sarà stato promesso: ma come si fa a vedere i Barelli che amministrano  a modo loro e non chiedere spiegazioni al primo cittadino? Rossi e Barelli hanno fatto quello che volevano ed ora puntano anche l’indice accusatore contro il pd, ma è inaudito, a Palazzo dei Priori può succedere di tutto! Come si fa a vedere un Moricolo che cambia parrocchia così clamorosamente, passare da Sinistra e libertà alla destra fioroniana e credere ancora in questa amministrazione?”.  Tutto finito, quindi, per i “magnifici 7”  che l’onorevole di Pianoscarano chiamerebbe  “comunisti” a Palazzo: ognuno di loro si altera quando  gli si chiede se sarà possibile un loro passo indietro: “Per far cosa, prendere in giro gli elettori? Noi non sfiduceremo mai Michelini, ma non ce ne andremo mai, fin quando quest’ ultimo non si dimetterà”.  Elezioni più vicine? Se il sindaco si dimette entro il 28 febbraio si vota a giugno.

J.M.D.P.