Viterbo. La disperata “Ri-Fondazione” di Santucci e Barbieri, il vecchio più vecchio rinasce in salsa “civica”

Appena senti parlare di novità a Viterbo devi stare molto attento e drizzare subito bene in alto le antenne: molto spesso si nasconde dietro la leggera patina di nuovo il vecchio più vecchio. Prendiamo ad esempio la cosiddetta “Fondazione”, in vita da qualche anno e che ieri ha organizzato un brainstorming sul tema “l’isola che non c’è”, invitando politici, giornalisti, operatori culturali e simpatizzanti vari: credete davvero che in fondo a questo “impegno civico” strombazzato e da addetti ai lavori, ci sia davvero un progetto innovativo per la città? Siete troppo buoni, pensateci bene. Ovvero la ricerca dell’ “isola che non c’è” secondo voi potrebbe mai partire da due politici di lunghissima navigazione come Gianmaria Santucci (foto in alto)  e Paolo Barbieri (foto in basso)? Su, siamo seri, quanti sono i politici che sono stati al potere e hanno occupato posti di responsabilità più di loro, almeno di quelli viventi dico? Saranno pochissimi, perchè entrambi i benitenzionati “civici” fondatori hanno diretto assessorati pesanti, fatto campagne elettorali multiple e lunghissime, avuto un ruolo di primo piano per anni ed anni all’interno della politica cittadina. Che hanno fatto loro per favorire lo sviluppo di Viterbo, per cambiare la mentalità in città, per far sì che le idee illuminanti e creative avessero il loro giusto spazio? Assolutamente nulla, si son tenuti  ben stretti i loro incarichi senza guardarsi intorno (ricordate un assessore ai lavori pubblici della provincia più ininfluente di Santucci?). Oggi, entrambi, ripudiate le origini gigliane, cercano di occupare lo spazio dell’indignazione popolare, cavalcandola furbescamente con obiettivi chiaramente personali, andando addirittura alla poetica ricerca dell’ “isola che non c’è”. L’isola c’è stata e non è stata felice: Santucci e Barbieri il sogno di fare il sindaco, specie il primo a dire il vero, hanno dovuto più volte abbandonarlo: e all’eterno enfant prodige Gianmaria la cosa non è mai andata giù, tanto che per il il 2018 Santucci spera ancora di potersi candidare a primo cittadino, e nel frattempo coltiva amicizie trasversali che potrebbero sempre servire tutte; ma il tentativo mascherato da movimentismo è ancor più patetico che se dichiarato e appuntamenti come quello di ieri rischiano di coprirlo di ridicolo se diventassero frequenti. Viterbo ha bisogno di guardare avanti, ma per davvero, le minestre riscaldate, dopo un primo assaggio, i cittadini hanno imparate ad abbandonarle nell’umido…..

(pa.bo.)

(foto lafune.eu)