Viterbo. La crisi al Comune. Il centrodestra prepara la sua alternativa, liste civiche, professionalità libere, associazioni e movimenti. Un progetto di recupero del non-voto

Il centrosinistra viterbese vive un momento di crisi politica grave che ha coinvolto pesantemente l’amministrazione comunale: la permanenza di Michelini a Palazzo dei Priori si deciderà nelle prossime settimane e sarà legata in primis alle decisioni che prenderà il pd nazionale, anche relativamente alla capacità dei democrats viterbesi di ristrutturarsi in un partito sufficientemente unito. Mentre il Movimento Cinquestelle annuncia di stare lavorando già alacremente all’alternativa, il centrodestra resta in posizione più attendista, vuole prima vedere dove si andrà a finire… ossia se la coalizione di centrosinistra lascerà che l’esperienza Michelini possa considerarsi effettivamente conclusa per poi lanciare la propria sfida. Perchè sarà una sfida non canonica, tesa soprattutto a recuperare quanta più società civile possibile, senza preclusioni di appartenenza: voci di corridoio parlano infatti di un centrodestra che farà largo uso di liste civiche di aggregazione, che punterà molto anche sui cittadini che finora si sono astenuti, liberi da vincoli di partito, e su professionalità che si siano messe in mostra nel loro lavoro e quindi possano svolgere un importante ruolo “tecnico” di supporto  o anche su soggetti nuovi  che abbiano però già  dimostrato di possedere una buona inclinazione nei confronti della cosa pubblica. L’unica alleanza interna a questo progetto fortemente  civico dovrebbe essere quella tra Fratelli d’Italia e la Lega che dovrebbe essere confermata anche a livello locale,  mentre riguardo  Forza Italia è l’ala “mariniana” ad essere considerata una possibile sponda: tutti al servizio di un progetto scritto e condiviso assieme  che mirerebbe a ritrovare il forte radicamento popolare che la destra ed il centrodestra hanno a Viterbo da sempre. Per i candidati sindaci si pensa a figure note e ancora relativamente giovani: il primo nome che viene è Gianmaria Santucci che ha già una grossa esperienza amministrativa e negli ultimi anni si è già rilanciato con una associazione movimento dai chiari connotati “civici”; ma in questi casi, si sa,  spesso alla fine si preferisce convergere su una figura di outsider che caratterizzi una linea di netta discontinuità col passato.

Josè Maria Del Prior