Viterbo Feudale. Caffeina Polis e Fondazione Carivit aprono alle prove tecniche del Partito della Nazione. Sotto il segno di Fioroni ovviamente… Ospite il forzista Tajani

Il patto politico tra Filippo Rossi (Viva Viterbo) ed un politico tattico come Fioroni fece discutere prima delle elezioni provinciali, la lista Moderati e Riformisti pareva in grado di influenzare lo scenario politico dell’intera città come minimo; solo che  qualcuno magari non si sarebbe aspettato che avrebbe condizionato anche il panorama culturale  e la vita stessa del capoluogo della Tuscia. Un patto di ferro che pone Rossi sotto l’ala protettiva del politico più discusso, ma più popolare di Viterbo; tutto è consentito all’ex giornalista de “Il Secolo d’Italia”, di recarsi in consiglio  per votare solo quando c’è bisogno, di chiedere e ottenere che la Torre dei Priori venga restaurata, di porre in piazza un’ orribile casetta di legno per la raccolta fondi pro caffeina, di ottenere la partnership di Terme dei Papi per la sua rassegna, di mettere il cappello, tra lui e i suoi uomini, su praticamente tutto quello che si fa nell’urbe. Logico che quindi ora Rossi mostri gratitudine all’ex ministro e lo inviti a inaugurare la nuova rassegna “Caffeina Polis” che sarà curata dall’ex giornalista Rai Sandro Masotti, moderato in area Pdl passato in quota popolar-fioroniana; ma che una rassegna che dovrebbe discutere di politica con modalità superpartes venga aperta da colui che viene definito “l’uomo più potente di Viterbo”  e dal vice presidente della commissione europea Tajani è davvero singolare: quasi fossero in corso  evidentissime prove tecniche del già famoso “Partito della Nazione”. Ed è ancora più strano che a introdurre la serata sia il Presidente della Fondazione Carivit Mario Brutti che così facendo pare schierarsi in maniera piuttosto netta. Un appuntamento sicuramente “clamoroso”, che schiera Fondazione Carivit e il Festival Caffeina al fianco dell’onorevole del Pd piuttosto chiaramente, di cui non si intravedeva la necessità forse, ma Viterbo è terra purtroppo ancora feudale dove i politici che vanno per la maggiore sovente si prendono libertà di troppo assecondati da giornalisti ed operatori culturali molto disponibili a renderli felici: ed ecco quindi Caffeina diventare, almeno per l’occasione, kermesse di “corrente popolar -peppiana”  nella sempre più imprevedibile e lontana dal globo terra di Fioronia …

(p.b.)