Viterbo. E basta! Che noia i deliri di Barelli sul boom turistico!!! Fermatelo per cortesia!

Il politico di questa amministrazione che quando, parla, esterna, sembra in possesso dei toni surreali più riconoscibili è sicuramente Giacomo Barelli e scusate se tra tutte le nomine che ha avuto mi sfugge quella attuale. Pontifica su tutto, spettacolo, turismo, cultura, arte, con coraggio da temerario tuttologo: il guaio, per lui, è che non convince mai, non riesce  a comunicare qualcosa di preciso, come un iperattivo compulsivo che sa che è in movimento, ma non sa perchè, verso dove, con chi… A Barelli non importa che si facciano eventi importanti o meno importanti, per lui l’unica cosa che conta è poter tenere una conferenza stampa per dire che Viterbo è in crescita costante sotto tutti i fronti, che aumenta il turismo, che le mostre di Sgarbi sono determinanti, che la Macchina di Santa Rosa ormai è famosa anche in Papua Nuova Guinea. Poi viene Natale e si scopre che di iniziative non è stata messa in piedi neanche una, che la Macchina di Santa Rosa è rimasta al casello di Milano, che la ruota è ferma al Prater di Vienna e che il bando di concorso per le feste era stato fatto fuori tempo massimo… Eppure Barelli mica si scoraggia, parla, parla, parla, come se la gente lo ascoltasse, sembra quasi Viterbo fosse in Provenza: “Le nostre politiche per la città hanno sortito il loro effetto ( interpretiamo da “dichiarazioni a Viterbo News 24”), ora apriamo anche il cinema Genio, il Teatro dell’Unione, vedrete che succederà, i turisti aumenteranno in misura esponenziale, Viterbo è ormai dappertutto … ( non ha concluso con una Viva Viterbo solo perchè qualche giorno fa aveva già partecipato ad una conferenza della sua lista civica con la solita recita a soggetto). Evidentemente Barelli non conosce il tacere che tanto farebbe bene alla  sua immagine di legale: ma cosa dice, abbiamo passato il  Natale più grigio degli ultimi anni e si mette a magnificare la sua opera? Se qualche turista in più sarà venuto, ciò non è dovuto neanche al 2% per le sue politiche culturali per il semplice motivo che queste non ci sono state: è Viterbo che purtuttavia è città non lontana da Roma, compresa in molti tour che poi toccano la capitale, destinataria del solito turismo di passaggio che viene, vede e va; magari si ferma anche a dormire perchè il posto è centrale per visitare tutta la Tuscia e poi per raggiungere la capitale perchè purtroppo, per come è messa dopo due ore è già bell’e visitata tutta: specie di queste feste sembrava non avesse neanche le luminarie tanto erano brutte. E’ la città dei Papi che conserva un suo carisma e la stima  degli appassionati d’arte e dei tour operators: fosse stata per l’offerta culturale che quest’anno Viterbo poteva vantare sarebbero rimasti tutti a casa, altro che boom di nature morte a Natale, di grigi presepi o altro … assessore Barelli si tranquillizzi e, se continua a vedere solo lei mondi paralleli, si preoccupi…

Josè Maria del Prior