Nonostante da Roma si stia lavorando alacremente affinchè la crisi del pd viterbese e della amministrazione comunale possa essere superata, i margini di risoluzione positiva non sono ampi. Oggi alla riunione di giunta altra assenza degli assessori dissidenti Troncarelli e Perà che non promette nulla di buono. Anche se nessuno lo ammette pubblicamente anche in casa moderati e riformisti si confida sempre meno in una ripartenza corale della attività amministrativa, molto timidamente giornali amici e politici di area, almeno privatamente, cominciano a prendere le distanze da Michelini che è l’unico che si trova davvero nell’angolo, senza margini di azione. Se si dimetterà entro il 28 febbraio le elezioni a maggio diventeranno non solo un’ ipotesi possibile, ma la vera e propria uscita dal tunnel: un’ “uscita” che potrebbe essere assai conveniente per l’immagine della città. Votare a maggio significherebbe votare in contemporanea con le maggiori città italiane e l’attenzione dei media anche su Viterbo c’è da scommettere che si moltiplicherebbe, rispetto ad una anonima consultazione elettorale svolta assieme solo a qualche sparuto numero di piccoli comuni. Un appuntamento che avrebbe un impatto promozionale davvero formidabile per Viterbo, altro che mostre di Sgarbi in seconda visione, Macchine di Santa Rosa a Milano o cosiddetti, imprecisati marketing territoriali… Statene pur certi.
Pasquale Bottone
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