Non vorremmo ripetere in questa sede tutto ciò che ha portato il consigliere comunale Moltoni (Gal) ad essere condannato al pagamento di 80000 euro per il caso Cev (l’altro condannato, ricorderete fu Maurizio Tofani (Oltre le mura) che la sua salata multa l’ha però pagata subito a differenza del collega che ha fatto reclamo e ha chiamato in causa anche l’assicurazione prevista per i consiglieri comunali). Non vogliamo neanche ricapitolare l’avviso di conclusione delle indagini per bancarotta fraudolenta relative al fallimento del Perfidia Disco Club che lo ha intreressato. L’accusato ha promesso che nei prossimi giorni chiarirà tutto riguardo entrambe le vicende, sempre che il consiglio comunale lo aspetti per discutere con lui di una eventuale revoca della sua nomina legata alla questione Cev. Quello che ci ha veramente sorpreso in questi giorni è stato vedere la foto di Moltoni (cum articolo a lui collegato ovviamente) aprire le foto di tutti i giornali di carta locali e di gran parte di quelli on line: possibile che il personaggio in questione si fosse macchiato di colpe così gravi (tutte da verificare poi …) da meritare di essere sbattuto in prima pagina? Non siamo per nulla convinti di ciò, anche perchè di casi e situazioni da sparare in prima ce ne sarebbero tante in questa apparentemente sonnolenta città: quanti sono i casi di conflitti d’interesse lampanti e clamorosi mai risolti ad esempio? Quante le nomine strane su cui nessuno ha indagato? Quante le ingiustizie mai scoperte ed eliminate di un sistema Viterbo pesantemente clientelare? Magari sarebbe il caso che molti aspiranti cronisti o cronisti fatti cominciassero a porsi più dubbi su quello che succede nell’urbe, oltre magari a recuperare un rapporto più corretto con la lingua italiana. I giornali non possono diventare dei fogli o delle videate illegibili che per giunta instillano anche il dubbio concreto che siano stati messi su per difendere quello o quell’altro signorotto e per attaccare quello o quell’altro nemico del padrone. E su, ragazzi, finiamola che la città sta morendo anche di queste tristi storie …
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