Viterbo-Comune. Michelini e Rossi insieme sulla Torre … a lanciare colombe di pace e speranza? Un cannocchiale per un sogno

Deve avere un istinto di protezione ed un affetto per Filippo Rossi il sindaco Michelini davvero notevole: di quelli che un fratello maggiore nutre per il minore, che uno zio nutre per il nipote, un insegnante per il proprio studente modello. Anche se qualche volta “caffeine man” l’avrà anche fatto arrabbiare come un bimbo capriccioso che pretende il giocattolo più costoso dinanzi alla vetrina di un negozio e sbatte i piedi e strilla fin quando non viene accontentato: ma il “bravo” Michelini, padre di famiglia ed uomo di fede volete che non conosca il perdono?  Volete che non passi sopra qualche piccola marachella del proprio prediletto? Lo avete visto all’ultimo consiglio comunale sulla mozione di sfiducia (presentata anche da alcuni consiglieri del centrodestra, ma in primis da De Dominicis dei Cinquestelle, sembra che la cosa da alcuni giornali e capogruppo sia stata dimenticata): tanto sembrava laicamente nauseato e disinteressato ad interloquire con gli oppositori sfiducianti, cui non ha concesso alcuna attenzione, tanto serenamente religioso e illuminato d’immenso quando parlava di Rossi e della sua proposta, che però pare non sia ancora un progetto scritto e presentato, ma una semplice idea, di ristrutturare la Torre dell’Orologio o Torre dei Priori di Piazza del Comune.

“Vedrete che la Torre sarà rimessa a nuovo e sarà un’ altra felice iniziativa, fra le tante, di questa amministrazione,  rassicuro il consigliere Rossi che la Torre si farà” – spiegò a tutti Michelini giovedì scorso mentre lo sguardo si posava sul suo pupillo, tranquillizzante, fraterno. Come se stesse accennando alla costruzione di nuovi bunker antiatomici, eventuale rifugio per una mai scongiurata terza guerra mondiale. Ed allora i presenti hanno immaginato Michelini e Rossi salire sulla Torre assieme, raggiungere la vetta e da lì inviare in più direzioni colombe di pace (allora i colombi saranno tutti ospiti d’onore ad un convegno universitario sui … colombi), benedizioni e baci alla cittadinanza: poi ancora entrambi impugnare il cannocchiale e distendere lo sguardo verso l’orizzonte, lontano alla ricerca del futuro, di un’idea di città, di sempre più macchine di Santa Rosa in giro per il mondo, di musei etruschi in festacolor, di terme piene di scrittori che fanno la sauna e poi con Sgarbi intonano il nuovo inno ufficiale di Viterbo “O che bel gettone donò a noi il palazzo del Priore”.

Inutile pensare all’amministrazione di tutti i giorni, alle strade, ai rifiuti, alle scuole, al centro storico: meglio puntare in alto e con letizia da lassù indicare la via maestra cui solo due estasiate guide sulla Torre possono condurre. E allora via, che alla fine prendano il volo migliaia di palloncini, come in un vecchio spot Aiax girato a San Pellegrino.

(pa.bo)