Viterbo-Comune. Delli Iaconi, il ricco pensionato che gioca a fare l’assessore… E’ quello che guadagna di più nella giunta Michelini

Di lui dicono che sia l’esatto esempio di self made man all’italiana, o all’amatriciana se preferite: un uomo scaltro ed intraprendente che si è fatto da solo. Quello che si sa per certo è che da anni il personaggio in questione è sicuramente tra le figure più influenti di Viterbo: come non ricordarlo come un direttore generale di Unindustria Viterbo presente e attivissimo, in grado di trasformarsi sovente in un vero e proprio mecenate della cultura cittadina sempre a caccia di finanziamenti e di partnership rassicuranti. Un periodo d’oro per il buon Tonino (come lo chiamano tutti) che sapeva come guadagnare stima e considerazione e crearsi un fascinoso alone intorno: ecco, dava l’impressione di un uomo arrivato e scaltro, furbo e simpatico, che conosceva il senso della misura e il suo aplomb. Poi giunse la nomina ad assessore alla cultura del comune di Viterbo e la delusione per noi fu cocente: il manager di larghe vedute e ottimo intuito veniva a trasformarsi improvvisamente nel solito politico che vive di visibilità e narcisismo, scostante e autocompiaciuto, dall’immagine “forever young” sinceramente un tantino patetica. Se la scelta di passare alla politica è stata dettata dalla voglia di apparire e di divertirsi, di vivere brillantemente l’eta della completa maturità giocando a fare il front man, possiamo tranquillamente dire all’irrefrenabile Delli Iaconi che ha proprio sbagliata a farla: sarebbe stato meglio il ruolo di “sunny boy” lo avesse recitato in qualche bella metropoli europea, o in splendide località marine da cartolina come il Costarica dove il nostro ha già una casa tra l’altro: “vivendo di suo” per dirla alla Michelini, visto che povero non è. E’ proprio l’infaticabile Tonino infatti l’uomo più ricco della giunta di cui fa parte, come da dati ufficiali pubblicati: l’assessore famoso tra l’altro per la storica frase “Il comune non è un bancomat” relativa alle troppe richieste di finanziamenti ricevute dal suo ufficio, guadagna infatti sopra i 100000 euro  l’anno e di questi tempi potrebbe tranquillamente oziare al caldo senza dover affrontare la tramontana viterbese. Lasciando il posto magari a qualcuno un po’ più esperto di cose musicali e letterarie e non cadendo nei tranelli che continuano a tendergli i soliti “magliari” confezionatori di pacchi senza contenuto dall’alto costo; ma Tonino è fatto così, lui il “sempreverde” preferisce sempre farlo sotto i riflettori… specchiandosi dappertutto … tranne nell’acqua ci  auguriamo …

(pa.bo)