Viterbo-Comune. Barelli, l’ottimista Expo fermo al 3 settembre … Cronache dell’ex assessore alla cultura più discusso di tutti i tempi

Probabilmente è ancora impegnato a scrollarsi di dosso l’etichetta di “assessore più discusso di tutti i tempi” che si posò naturalmente sulle sulle spalle non appena, insediata l’amministrazione Michelini, Barelli ottenne l’incarico di assessore alla cultura. Una nomina che fece sprofondare l’intera città nel dubbio: ma gliela avranno data per caso perchè è l’uomo di fiducia di “Caffeine man” Filippo Rossi? Malpensanti. Qualcuno addirittura arrivò ad ipotizzare un cosiddetto conflitto di interessi come se l’incarico l’avesse ottenuto Barelli come premio fedeltà per l’appoggio nei ballottaggi dato dalla sua lista a Michelini.  Povero Barelli, il suo percorso politico è stato da subito in salita: pensate che l’avvocato viterbese dovè poi subire anche di essere sostituito alla Cultura, come fosse un uomo sbagliato al posto giusto ( per lui e i suoi compagni di ventura): Eppure superò anche questa e accettò di guidare le sorti della città nella scalata allo sviluppo economico, un compito che assunse subito con grande entusiasmo di cui però i risultati stando ad oggi ancora non si intravedono. Il piano Barelli a tal proposito sarebbe forse quello di organizzare spedizioni della Macchina di Santa Rosa all over the world? O quello di contare i visitatori potenziali della gloriosa Macchina durante l’Expo, snocciolando numeri a nove cifre come fossero caramelle? Sicuramente Barelli è  uno di quelli che l’ Expo l’hanno proprio segnato nell’anima: da settimane non ascoltiamo altro che odi a Farinetti e Sgarbi, ringraziamenti all’organizzazione tutta, osanna e canti di vittoria vari intonati con il vicesindaco Ciambella in un duetto per noi emozionante; eppure di dati concreti ancora non siamo a conoscenza riguardo le nuove strade dello sviluppo economico cittadino, ci è dato di vedere solo conferenze stampa festose a Palazzo dei Priori , foto sorridenti dell’avvocato, inni di ringraziamento, come se il “vivaviterbista” Barelli fosse più che altro l’assessore al 3 settembre. Un incarico sicuramente appassionante, ma forse un po’  limitativo per lui visto come si era partiti o no? Va bene che poi alla fine gli stipendi vanno e vengono  a fine mese e la pagnotta è sacra per tutti gli assessori graditi all'”uomo che tutto regge da lontano”, ma, ci perdoni avvocato Barelli, non  si potrebbe dare di più ?? Ps. Corre voce che lo statuto della Fondazione Caffeina sia dovuto interamente all’opera del giurista Barelli, può confermarcelo, ne rivendica  a tutt’oggi l’equità ?

p.b.