Venti di tempesta sulla Brexit: e se il Regno Unito non fosse così unito?

Siamo così  certi che il Regno Unito sia poi così ineccepibilmente unito? I negoziati tra la vecchia Europa e Londra, per la rottura dei trattati dovrebbero prendere l’avvio e concludersi nei prossimi due anni, ma sarà realmente una pianificazione senza crepe? Il divorzio stabilito dall’Unione Europea e avviato dalla legnosa primo Ministro Inglese signora May, sta trovando lungo il percorso di scissione più di qualche ostacolo. Londra e Bruxelles probabilmente patteggeranno, come in una buona causa di separazione consensuale,ma l’intoppo diplomatico, nasce anche in seno all’Inghilterra stessa,esattamente dal cuore politico della Scozia. Questo, non perchè siano tutti alticci o ubriachi di Scotch  o in preda all’ebrezza provocata da quel liquore per eccellenza famoso nel mondo denominato” single whisky”,  certo della massima qualità, ma per l’opposizione della parte degli indipendentisti scozzesi, guidati dal primo Ministro Sturgeon, che non acconsentono di togliere le scarpe dal tappeto buono del palazzo di vetro di Bruxelles. La rivale di Theresa May, appunto Sturgeon, ha annunciato “Prima dell’uscita Del Regno Unito dalla Ue, vogliamo tenere il referendum (nel quale si chiederebbe con un si, l’autonomia politica della Scozia dal resto del regno) nel preciso momento in cui sia già nota la sostanza dell’accordo sull’uscita di Londra”. Questo, prima che sia troppo tardi per farlo, ha dichiarato Sturgeon. Il troppo tardi viene inteso come un dilatarsi dei tempi,lasciano sottintendere nei quartieri alti della politica scissionista. Sembra che gli indipendentisti Scozzesi vogliano giocare d’anticipo, con quel benedetto “Si” prima che avvenga lo strappo dall’Unione Europea, aggiudicandosi il privilegio di poter perpetuare e mantenere per il paese, la validità dei diritti e dei trattati economici favorevoli già esistenti. La Scozia avrebbe tutti i diritti di affrancarsi dalle scelte dalla grande madre, affinchè questo avvenisse senza il mal di pancia con relativo reflusso gastrico, della gelida primadonna della Camera dei Lord. Dunque grandi incognite,chissà se Londra permetterà il referendum, le premesse non sono certo favorevoli, anzi rimangono grosse incognite in tal senso. Downing Street dal canto suo, annuncia che un secondo referendum sull’indipendenza della Scozia,sarebbe divisivo e porterebbe una enorme incertezza economica all’interno della Gran Bretagna. Il Governo May promette una Brexit favorevole per tutti i paesi,ma questo sarà da vedere,ogni stato membro coinvolto, rinuncerà alla propria sazietà di pancia? Rifiutare il referendum, porterà ad un scontro frontale tra le due leader,entrambe donne,entrambe agguerrite e poco disponibili a scendere a patti? Oppure, potrebbe la data delle consultazioni referendarie, essere rinviata a Brexit avvenuta? Di seguito, accetterà la U.E. la Scozia tra i paesi membri dopo il divorzio? Per il momento Nicola Sturgeon ha creato scompiglio al già sofferto percorso di separazione,imponendo grande imbarazzo al paese più conservatore d’Europa. Il Governo di Londra intanto, tramite la Camera dei Comuni ha abrogato due emendamenti approvati la scorsa settimana dai Lord, uno dei quali riguarda i diritti dei cittadini residenti nel Regno Unito, l’altro su un potere di veto del Parlamento. Per il resto, rimarremo in trepida attesa del dipanarsi degli eventi, i giochi non sono affatto stabiliti, la strada rimane accidentata e piena di buche, mica finisce qui, gli interessi economici i ballo sono molti e gli Inglesi non sono certo di “Manica” larga.

Maria Grazia Vannini