Troppe pressioni sul passionale Higuain…. In epoca di mercenari il grande attaccamento alla maglia del campione argentino

E ora, come se non bastasse la disfatta di Udine, il Napoli deve fare i conti con le conseguenze della improvvisa amnesia che lo ha colpito nel corso dei 90 minuti al Friuli. Postumi psicologici e tecnici. Morale a pezzi, calo di forma in alcuni, condottiero in castigo per quattro giornate. Il quadro non è dei migliori. Quanto costerà alla squadra di Sarri la squalifica di Higuain lo dirà il campo. Il pezzo è da 90. E la sua assenza – considerando le sue caratteristiche di giocatore a tutto campo – certamente costringeranno l’allenatore a mutare gli schemi tattici nel tentativo di adattarli alle qualità di Manolo Gabbiadini. Un gran casino figlio di 90 minuti dominati da nervosismo, lapsus e ansia di prestazione. Higuain è rimasto vittima di questo clima lasciandosi andare in una protesta non ortodossa. E, a proposito di nervosismo, da non sottovalutare neanche le numerose sollecitazioni che stanno investendo il campione. Dal sogno della scarpa d’oro quale maggior realizzatore europeo, al profumo del record di più prolifico goleador del campionato italiano, al canto sireneo dei grandi club europei che lo tentano con contratti da nababbo, all’amletico attendismo di De Laurentiis. Tutti elementi di disturbo che rendono nervoso il Pipita al di là degli arbitri. Chi lo conosce racconta che lui, Gonzalo – nel tempo degli ingaggi part time, nel tempo dei contratti brevi, nel tempo del calcio-business globalizzato – è uno dei pochi vive ancora quel sentimento in via di estinzione che si chiama “attaccamento alla maglia”. Un nervosismo – questo di Higuain – che domenica scorsa ha fatto da cornice alla negativa prestazione del Napoli. Una squadra preda di condizioni avverse annunciate. Tra queste la sosta, l’orario desueto, il tributo di uomini ed energie alle Nazionali (non solo a quella italiana), l’effetto nefasto delle latitudini e delle longitudini, un arbitraggio ai limiti della provocazione, la pressione psicologica figlia della consapevolezza della vittoria della Juve nell’anticipo del sabato, gli allenamenti a ranghi ridotti per gli impegni dei nazionali, lo scadimento di forma di alcuni. Tutto in una sola volta. E proprio vero i guai e i contrattempi non vengono mai soli. Ora c’è chi teme che le conseguenze della lunga squalifica di Higuain e i postumi del contraccolpo psicologico della devastante sconfitta possano incidere negativamente sull’immediato futuro e riscrivere il finale della storia di un campionato esaltante da parte del Napoli. Staremo a vedere…

Marino Marquardt