Torre Annunziata, potere e malaffare. La dura vita da fotoreporter di Salvatore Sparavigna. Pone domande scomode ai “politici” e riceve in cambio solo minacce ed intimidazioni…

Non c’è pace per i giornalisti, non tantissimi in circolazione al momento, per la verità, ma in caso di più di quello che un opprimente pensiero unico lascierebbe intendere,  che credono nella libertà d’informazione e nel diritto di cronaca, quelli che insomma non hanno paura di svelare gli intrecci perversi che continuano a legare politica e malaffare. Salvatore Sparavigna, fotoreporter napoletano assai noto sia professionalmente che per la sua indipendenza di pensiero è stato ultimamente vittima di un episodio di violenza verbale, minacce ed insulti da parte di un noto consigliere della giunta di Torre Annunziata, dopo aver provato a porre inutilmente domande a quest’ultimo sui suoi strani poteri di “sistemafamiglie”, di detentore della magica facoltà di cambiare in un secondo il destino di un disoccupato legato a certi specifici giri…

.

“Non è la prima volta che ricevo minacce, qui Torre Annunziata non esistono mezze misure, non esiste politica, solo comitati d’affari che gestiscono ogni cosa. Ho provato in mille modi, con decine  di esposti a sensibilizzare l’opinione pubblica, a scatenare una reazione tra le persone, ma il muro di omertà resta altissimo. Torre Annunziata è un sistema a sè, le aziende continuano a lavorare pur dopo aver ricevuto interdittive antimafia, i partiti continuano a non esistere in quanto tali, a far finta di niente, ad avere tra le proprie fila gente inqualificabile, legata ai clan, che non conosce il significato di cosa pubblica…”, Sparavigna tiene a precisare che la sua non è solo l’indignazione di un professionista minacciato mentre porta avanti il suo lavoro, ma anche di un cittadino torrese angosciato per il presente ed il futuro della sua terra: “Avete mai visto una città in cui il consiglio comunale si riunisce per deliberare contro un giornalista ed etichettare i suoi interventi e le sue domande come calunnie? Credo non esista in nessun posto al mondo. Avete mai sentito parlare di una Procura che non accetta gli esposti inviati con posta elettronica certificata? Qui è successo e non ci sono parole di commento, c’è solo voglia di andare avanti a denunciare questo stato di totale degrado etico, politico, amministrativo, dove non cambia mai niente, tutto resta uguale nei decenni, mai una novità, una cosa fatta  per i cittadini, ma solo affari sulla loro pelle. Una terra dove la popolazione si è dimezzata negli anni e non esiste neanche la speranza di un cambiamento: per non parlare del lavoro che resta in poche ristrette mani come merce di scambio..”. Un panorama desolante su cui loralegale.eu, dopo aver espresso tutta la sua solidarietà a Sparavigna per le intimidazioni ricevute, vedrete, tornerà presto.

(r.s.)

foto: in alto Salvatore Sparavigna; più in basso; la macchina del giornalista  dopo un’intimidazione.