Roma. Verso le comunali. Bertolaso disposto a fare l’assessore di Giachetti per “un’amministrazione di larghe intese”. Intese, mance e mancette nella Capitale

Dal Corriere.it di oggi, 27/04/2016. Guido Bertolaso, ospite del quotidiano, risponde a Sergio Rizzo e a Tommaso Labate. E parla a ruota libera: “Per una città come Roma occorrerebbe una Amministrazione di larghe intese. In caso di sconfitta sarei pronto a fare l’assessore di Roberto Giachetti. Mi interessa lavorare per la città, non temo di fare lo strapuntino. Giachetti era capo di gabinetto con Francesco Rutelli quando io ero commissario per il Giubileo. Ci conosciamo molto bene”. E aggiunge, tanto per tagliare la testa al toro: “Un accordo con Marchini? Ormai sarebbe fuori tempo”. In altri termini – fa in sostanza intuire – lasciatemi allenare per la sconfitta e non disturbate l’Immarcescibile manovratore. Roba da iniziati, roba da strateghi di alto livello. Ma avete capito bene? Bertolaso svela senza riserve e senza pudore– qualora ve ne fosse stato ancora bisogno – il piano del suo Deus ex machina aggiungendo un nuovo particolare. Il lavoro di salvataggio su Roma del Segretario-premier del Pd, se coronato da successo, comporterebbe anche una significativa ricompensa per l’Agnello Sacrificale dall’irrinunciabile maglioncino girocollo alla Sergio Marchionne. Una poltrona per mancetta. Dovrebbe finire col fare l’assessore di Giachetti, un accogliente ufficio al Campidoglio con poltroncina di velluto rosso, ampia scrivania e leggiadre segretarie diplomate – sussurrano – presso il noto Centro benessere capitolino. Grande ingenuo o grande furbo l’ex capo della Protezione Civile? Mah, fate voi. Se tutto filasse secondo il Piano messo a punto da Silvio e Matteo per lui inizierebbe una nuova avventura lunga cinque anni. Salvo mazzette e scivoloni…

(mar.marq.)