Ritratti. Santa Vetturi presidente dell’Associazione Culturale “Virtute e Canoscenza” e il “fundraising narrativo”

Santa Vetturi  è nata e vive a Bari. Sposata, madre di due figli, ha insegnato per anni Lettere nella Scuola media, cercando di trasmettere alle giovani generazioni l’amore per l’Arte e i valori nei quali ella stessa crede: la tolleranza, la pace, la solidarietà, il federalismo europeo.   Felicemente pensionata, si cimenta nel teatro amatoriale e conduce laboratori di teatro e scrittura creativa.                                                                                                                   Ha ideato e organizza da sedici anni il Premio di Letteratura e Arti figurative “Creatività itinerante”. È fondatrice e Presidente dell’Associazione culturale “Virtute e canoscenza”, che promuove attività ricreative e culturali.  Fin da giovanissima si è dedicata alla scrittura nelle sue varie forme, privilegiando la poesia nel dialetto barese, che piega istintivamente alla misura dell’endecasillabo e al gioco delle rime, ma esprimendosi, con maggiore libertà stilistica, anche in lingua e in inglese. Ama per questo motivo definire se stessa “un’anima a tre voci”.

 Di recente ha scoperto una feconda vena creativa nella produzione di racconti, attraverso i quali rielabora emozioni e sentimenti e per i quali attinge spesso al suo vissuto, interpretando però la realtà in rapporto alle esigenze e agli scopi del suo narrare. Sue produzioni sono state pubblicate in libri, riviste, antologie e siti web. Ha vinto numerosi premi per la poesia, la narrativa e il teatro. Nel 2010, emotivamente colpita dal disastroso terremoto di Haiti, avvia un’attività editoriale “benefica”, alla quale si dedica con passione e sacrificio, riuscendo a riunire intorno a sé le energie creative di tanti amici, vecchi e nuovi. Ha curato quindi la pubblicazione, a scopo umanitario,  delle antologie “Haiti chiama Bari” (Levante, Bari, 2010), “SOS BANGLADESH. Il futuro in una biblioteca” (Wip Edizioni, Bari, 2012) e “BangladesHelp. Più istruzione, più sviluppo”  (WIP Edizioni, Bari, 2014). Ultimo lavoro letterario sempre a cura dell’Associazione culturale di cui Santa Vetturi è Presidente s’intitola BanglaNepaLove “La solidarietà della cultura” (WIP Edizioni, Bari, 2015) presentato il 28 Febbraio a Bari, Teatro Archè all’interno dell’iniziativa “Mare Nostrum” organizzata da Gianluca Schettino regista di “Tarek che guardava nel sole”:

• Incontrare la solidarietà sul cammino personale di donna, ex insegnante, madre e presidente di un’associazione culturale, canalizzando una serie di energie per un progetto di antologia collettiva come ha cambiato il tuo sguardo sulla realtà sociale in Italia e nel mondo?  

“Il mio incontro con la solidarietà è avvenuto in realtà molti anni fa, quando ho cominciato a guardare con spirito di intima condivisione alle situazioni di difficoltà che mi circondavano e alle realtà di arretratezza e povertà di paesi lontani, di conseguenza, l’impegno se non a risolverle, perlomeno a lenirle. Posso dirti che ho coinvolto amici e conoscenti in una sorta di lotteria per la raccolta di fondi a favore dell’AIRC o che ho organizzato con i miei alunni iniziative  a scopo benefico, una delle quali ha portato alla creazione di un pozzo in Guinea-Bissau…E che proprio da queste azioni e, con il tempo, l’attenzione alla realtà sociale nel nostro Paese e nel mondo si è trasformata in volontà di agire ancor più concretamente. La creazione dell’Associazione culturale “Virtute e conoscenza” ha accresciuto in forza e determinazione il mio impegno, dandomi la possibilità di coinvolgere altri in attività di tipo solidale”.

• Gli artisti coinvolti all’interno del progetto a cura dell’Associazione Virtute e Canoscenza, si autotassano per contribuire alla costruzione di Biblioteche in Bangladesh, per la distribuzione di altra cultura, pensi che le Istituzioni potrebbero recepire questo modello di sviluppo culturale e fare rete per garantire i diritti delle persone?  

“In effetti, senza nemmeno rendermene conto, ho ideato un sistema efficace di “fundraising”, per usare un termine oggi di moda. Sono partita da un’idea semplice: mettere insieme le forze di tanti mi avrebbe consentito di raggiungere risultati che da sola non avrei potuto nemmeno immaginare. La novità credo consista nel fatto che le energie su cui  ho fatto leva siano essenzialmente di carattere creativo. Ho riunito infatti in sinergia, intorno a un progetto editoriale a scopo benefico, le forze creative dei tanti artisti e scrittori che ho conosciuto, attraverso l’attività letteraria personale o grazie al Premio nazionale di Letteratura e Arti figurative “Creatività itinerante”, che io stessa ho ideato e organizzo, da ben sedici anni. Sono nate così le antologie di cui ho curato la pubblicazione: “Haiti chiama Bari”, “SOS Bangladesh. Il futuro in una biblioteca”,  “BangladesHelp. Più istruzione, più sviluppo” e “BanglaNepaLove – La solidarietà della cultura”, uscita da qualche mese. Attraverso le stesse abbiamo devoluto fino ad oggi circa € 27.000.00.

 Abbiamo donato lettini ospedalieri ad Haiti. Abbiamo costruito scuole e realizzato piccole biblioteche nelle “scolette” dei villaggi della foresta bengalese.  Con la più recente pubblicazione, grazie all’impegno di tutti noi autori, abbiamo già donato coperte al villaggio nepalese di Tenchet, distrutto dal terremoto, e abbiamo già cominciato a raccogliere fondi per creare due biblioteche centrali sia in Bangladesh sia in Nepal. L’eccezionalità della vicenda, a mio parere, sta nel fatto che più di cento, tra artisti e scrittori, abbiano accettato di mettere in campo non solo risorse economiche personali, per poter affrontare le spese editoriali, ma anche e soprattutto i propri talenti, per dar vita alle nostre pubblicazioni, ed energie e tempo, per autopromuoverle. Diffondere la cultura attraverso la cultura, e attraverso essa promuovere e tutelare i diritti della persona, nel vicino come  nel lontano, questo è in sostanza il nostro scopo. In tal senso, forse, abbiamo aperto una strada che in molti potrebbero intraprendere, a partire dalle istituzioni”.

• Quando si parla di solidarietà, donazioni, contribuzione volontaria oggigiorno si incontra anche la diffidenza, come sei riuscita a coinvolgere gli artisti e come a stemperare la diffidenza rispetto alla reale opera a beneficio di Paesi, operi sempre sulle emergenze, distanti da loro?  

“Sicuramente non è stato facile superare la diffidenza generale verso questo tipo di iniziative. Per realizzare la prima antologia mi sono rivolta solo ad autori locali, che conoscevo direttamente o per vie traverse, grazie ad amicizie comuni. Ho faticato davvero tanto a metterne insieme 36, telefonate su telefonate, moltissime delle quali andate a vuoto. Le adesioni erano immediate, se si trattava di offrire i propri scritti; i dinieghi ancor più rapidi, quando parlavo di una contribuzione volontaria. I risultati raggiunti con la prima pubblicazione e l’aver agito sempre con trasparenza, documentando ogni passaggio, hanno dato credibilità alla mia azione e indubbiamente agevolato i passaggi successivi, così da far crescere il numero degli autori, esteso per giunta all’intero territorio nazionale, fino a raggiungerne 83 per l’ultima antologia. Molti di loro si sono aggregati spontaneamente, e questo mi ha piacevolmente sorpreso. Forse ha contribuito al successo delle iniziative anche il mio cercare continuamente di creare gruppo, di coinvolgere gli autori in ogni fase del percorso”.

• Da Haiti chiama Bari a BanglaNepaLove, gli artisti coinvolti, come satelliti dell’iniziativa si sono resi anche organizzatori delle iniziative in cui si è presentato il progetto: l’anno scorso eravate a Roma con Dacia Maraini e l’Associazione M.A.R.E.L. di Livia De Pietro, per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: questa carovana di impegno per l’altro dove vuole arrivare?  

“Ognuno degli autori delle antologie ha dato il suo contributo alla loro diffusione, mettendo a disposizione le proprie competenze e conoscenze e permettendo così che esse arrivassero ben oltre quello che mi sarei potuta aspettare. Il momento più esaltante è stato senza ombra di dubbio la partecipazione al convegno romano, fianco a fianco con un’autrice del calibro di Dacia Maraini, ma le presentazioni sono state tantissime, e non solo a Bari o in Puglia. Molti enti e associazioni hanno sostenuto il nostro cammino, invitandoci nelle loro sedi, ed è per noi sempre motivo di grande gioia poter parlare dell’attività e condividere il frutto della nostra creatività, attraverso la lettura di brani o la proiezione di immagini”.  

• Il quarto volume “BanglaNepaLove” si presenterà il 28 Febbraio c.m. a Bari all’interno dell’iniziativa Mare Nostrum, seguirà una serata a Valenzano e…Quali altre tappe percorrerà l’iniziativa? 

“Abbiamo già in programma altre presentazioni, oltre quelle citate. Saremo prossimamente a Capurso, nell’ambito della manifestazione “La donna nell’Arte”, organizzata dalla pittrice Katya Abbrescia. Nel mese di marzo torneremo a Roma, ancora in una biblioteca. Una delle autrici si sta attivando perché “BanglaNepaLove” sia presentato a giugno in due paesi della provincia di Brescia, in concomitanza con “The Floating Piers”, il ponte galleggiante di Christo, che collegherà la riva del Sebino con Montisola. Diversi contatti sono in corso, di modo che anche i prossimi mesi saranno pieni. Adesso non facciamo più fatica a proporci, anzi capita abbastanza spesso che ci vengano a cercare”.

• In questo percorso di viaggio nell’arte che attraversa il Paese Italia e va oltre, ti sei confrontata con l’editoria e con le scuole non più come autrice e insegnante ma come strumento di sensibilizzazione alla solidarietà: quanto pensi abbia influito la tua provenienza culturale da una città come Bari, già terra di accoglienza, nel tuo cammino verso le comunità dei bisognosi? 

“A dire il vero, proprio nelle scuole incontriamo la maggiore difficoltà ad entrare, sicuramente perché oggi la scuola è oberata di carichi pesanti e sollecitazioni da più parti. Solo la sensibilità di alcuni Dirigenti e la buona volontà di docenti a noi vicini ci hanno consentito finora di agire in tal senso, ma continueremo ad insistere, perché crediamo che l’educazione alla solidarietà debba partire dai più piccoli.  Il vivere da vicino i problemi dell’accoglienza,  in questa Terra di Puglia così aperta all’altro, per via della sua stessa configurazione geografica, ha influito a determinare le mie scelte e le mie azioni, in direzione di chi è nel bisogno”.

• Si dice che nell’essere solidali si esprima un bisogno egoistico: per Santa Vetturi cos’è la solidarietà e cos’è l’egoismo? 

“Non so darti una definizione precisa, né dell’una né dell’altro. Posso dirti semplicemente che mi riempie di gioia il pensare che, da qualche parte nel mondo, c’è un essere umano che, grazie al mio impegno, potrà aprirsi alla speranza. Credo sia questo il motore che realmente mi spinge”.

• La Cultura è solidale se…  

“Se riesce a superare i suoi confini, soprattutto mentali, e a donarsi agli altri, in spirito di condivisione. Non è un caso se ho utilizzato la parola “confini”, sto già pensando ad un progetto che travalichi l’Italia…Chissà se ci riuscirò!?”.  

• L’iniziativa ha sempre il sostegno dell’AIB sez Puglia ed è supportata dall’incontro degli artisti anche attraverso il gruppo social: cos’è il libro e cosa una Biblioteca nell’era digitale? 

“Il patrocinio dell’AIB (Associazione Italiana Biblioteche), nelle persone del Presidente della Sezione Puglia, dott. Waldemaro Morgese, e della Vicepresidente nazionale, dott.ssa Maria Abenante, ci ha molto agevolato, non solo aprendoci le porte di diverse biblioteche, ma anche consentendoci di esporre il nostro percorso e gli obiettivi conseguiti in importanti occasioni, a livello nazionale. Il gruppo social ha contribuito fortemente sia ad aggregare gli autori sia a diffondere l’iniziativa, attraverso la condivisione del progetto stesso e delle diverse iniziative e attività. L’aver insistito a donare biblioteche si è rivelato nel tempo una scelta vincente. Noi puntiamo all’istruzione, nella convinzione che il destino di ogni nazione si giochi sull’opportunità di coltivare le proprie potenzialità umane e con esse creare le condizioni per l’autosviluppo. In tale prospettiva, le biblioteche svolgono un ruolo fondamentale: sono fattore di informazione, di aggregazione, di emancipazione, soprattutto femminile, un aspetto sul quale insistiamo molto. Un libro ti apre la mente, ti aiuta  a pensare, ti dona autonomia di giudizio. Anche nell’era digitale, nulla potrà sostituire il piacere che dona il fruscio di un foglio e il profumo della carta stampata. E se poi questo si traduce in possibilità di fare del bene, diventa assolutamente impagabile!”.

Nadia Lisanti