Persone scomparse: la sparizione di Risty, casalinga romana di 53 anni

Fin dagli anni 70 ai giorni nostri, in Italia le cosiddette persone inghiottite dal nulla sono state 27 mila. Duemila solo negli ultimi due anni. Praticamente due al giorno, sembra che il numero 2 si ripeta quasi all’infinito,la conta è impressionante e inarrestabile e moltiplicata per mille. Il dato certo, è che le persone scompaiono nel cosiddetto buco nero, e il ritrovamento risulta quasi impossibile. Alcuni sono scomparsi senza lasciare nessuna traccia di se, n pratica svaniti nel nulla. L’ultimo caso è stato denunciato dal Corriere.It della cronaca Romana, dove a Cerveteri, una donna di 53 anni, dopo un ultimo contatto telefonico con la figlia e un avvistamento alla fermata dei pullman sulla via Aurelia, avrebbe fatto perdere le sue tracce. Restituta Gismondi detta Risty di 53 anni il suo nome, forse affetta da frustrazione,o da volontà di fuga esplosa con furia inarrestabile, ha deciso per un allontanamento, che per ora appare volontario, anche se una denuncia ai carabinieri di Cerveteri  da parte dei familiari è stata presentata. Il paese si è mobilitato,dal’ex marito ai figli, agli amici ai vicini da casa, il tam- tam di ricerca esplode anche sui social-network, che fanno rimbalzare la notizia in tutta l’Italia da nord a sud. La penisola si tinge nuovamente di giallo, e i figli sono in preda all’apprensione totale,in una attesa che con il passare delle ore certamente si tramuta in angoscia. Poche cose in un piccolo bagaglio: le medicine, i documenti e qualche centinaio di euro,senza escludere le sue sembra note fragilità,che rendono quel bagaglio molto piu’ pesante. Questo il motivo che potrebbe nascondere una insolita richiesta di visibilità, celata da una fuga repentina, fa salire la preoccupazione della famiglia che aumenta con il passare delle ore. Ha rinunciato alle abitudini,alla routine, infatti accompagnava regolarmente la nipotina a scuola, ospitava il figlio musicista romano che le faceva spesso visita, e ai contatti giornalieri con le persone che facevano parte di una cerchia consolidata di rapporti che gravitavano attorno a lei. L’hanno notata sul ciglio della strada, mentre camminava, nei pressi di casa ma diretta verso la statale Aurelia, riconoscibile nel suo cappello rosso calzato sulla testa e avvolta nel solito cappotto nero. Ora potrebbe trovarsi ovunque, il pullman potrebbe averla portata verso qualche stazione e qualche treno averla condotta verso qualunque destinazione.

Sono al setaccio delle ricerche anche i dormitori pubblici, mentre i suoi figli in trepida attesa nel salotto di casa, attendono l’evolversi della storia. Facciamocene una ragione, quando una persona scompare dai nostri radar, forse non è stato rapito dagli alieni o tanto meno risucchiato da un vero e proprio buco nero dello spazio. Probabilmente è in rotta di collisione con le abitudini della sua vita, non le accetta più. Ingoiare questa realtà non è per niente facile, infatti l’apparenza delle cose è quasi sempre perfetta, ma esistono senza dubbio,segnali di un disagio sottaciuto non sempre leggibili. Ora l’unica evidenza è rappresentata dall’assenza, i motivi che portano una persona a sparire improvvisamente sono infiniti, in questo caso la sparizione di Rasty può davvero rappresentare un evento traumatico e destabilizzante per chi le vuole bene. Cosa realmente nasconde questo gesto, ancora nessuno è in grado di prevederlo, certamente è frutto di un grave disagio, con problematiche inespresse e silenziose.

A volte una fuga può rappresentare un moto punitivo e vendicativo verso chi non ha saputo ascoltare, non ha voluto cogliere, ha scelto di non capire e che, magari, ha scatenato il bisogno di dileguarsi. Eclissarsi senza un perché è comunque quasi sempre un gesto consapevole o a volte inconsapevole, che riporta alla volontà di ferire, volendo farlo, escludendosi a qualunque confronto. Ora attendiamo fatti, le parole sono superflue e la macchina della verità ha il motore caldo…

Maria Grazia Vannini