Regioni speciali, perchè non abolire prima i loro sprechi e privilegi?

Vogliamo parlare delle Regioni a statuto speciale? Credo sia giusto, per sapere quanto costano davvero allo Stato, anzi a noi cittadini. Per quale motivo il governo in carica non ha preso in considerazione il risparmio  che ne  deriverebbe nell’abolirle nei loro privilegi? Il contenimento, la fine, o meglio il mancato esborso di denaro pubblico, dal quale le casse dello stato trarrebbero enorme vantaggio. Perchè  continuare a supportarle così come sono,  con le loro legislazioni speciali?  Sono cinque: il Trentino, Il Friuli , la Val D’ Aosta, la Sicilia e la Sardegna. E’ stata fatta questa differenza geografica, rispetto agli altri territori,  per motivi di peculiarità , sociale e politica e culturale. La Sicilia e la Sardegna sono isole, pertanto ritenute  “separate” rispetto all’Italia continentale, mentre le altre tre del nord hanno tradizioni sociali e culturali che spesso non le associano alla sfera territoriale nazionale per l’influenza che subiscono  dagli stati vicini. Sono tutte  regioni con un livello economico in passivo, e per questo percepiscono dallo Stato centrale più di quanto versino per la collettività. La Valle d’Aosta ha la spesa pubblica pro capite più elevata  d’Italia, con 8744 euro (circa). Se si considerano anche le entrate che vanno in passivo, il quadro cambia, e il deficit di questa regione  si aggrava copiosamente e il debito sale in  617 milioni di euro, rispetto a quello Siciliano di quasi 22 miliardi, della non più sperimentale moneta. La Sardegna si attesta sui 7 miliardi, le altre due regioni hanno i conti in rosso per due miliardi ciascuna. Dunque,  le tre regioni del nord costano alla collettività “Italiana” ben 4,8 miliardi, mentre le due del sud ci mandano in bancarotta con 28,8 miliardi,ogni anno,con alto spreco di denaro pubblico.Al nord si produce  ricchezza, il reddito pro capite medio è di circa 23 mila euro, quelle del sud subiscono una decelerazione del guadagno, Sardegna e Sicilia sono al di sotto  dei 14mila euro pro capite. Le regioni del nord spendono  molto efficacemente le risorse pubbliche, e hanno un’evasione fiscale relativamente  bassa e quindi un tasso di spreco più limitato. Al sud e  nelle isole: Sardegna e  Sicilia (soprattutto) la situazione è opposta: l’evasione è alta, e il tasso di spreco superiore al 50%. Dunque…tutti noi dovremmo porci una domanda intelligente; “Perchè  il Governo attuale come tutti quelli precedenti permette il perpetrarsi di questa situazione?Tutto nella logica  in costante ascesa  del debito di denaro pubblico.  Non esiste ragione plausibile e accettabile a tutto ciò; e non si capisce bene perchè queste regioni debbano beneficiare di condizioni finanziarie molto più favorevoli nell’indebitamento, rispetto a quelle virtuose, di cui i cittadini subiscono l’alta tassazione, e il rispetto delle regole. Nemmeno il “si” al referendum, cambierebbe le cose.  I comitati per il “si” urlano e sbandierano gli sprechi e risparmi del futuro ordinamento, senza porre fine a questa ipocrisia politica. L’ articolo 122 dell’attuale  Costituzione dispone l’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di parlamentare. La legge Renzi/Boschi cancella l’incompatibilità per quanto riguarda i senatori eletti dai consigli regionali nel proprio ambito. La domanda è:” Può la legge Renzi/Boschi modificare gli statuti speciali?”.  In apparenza sì, potrebbe, perché è legge costituzionale come lo sono gli statuti speciali, ed essendo successiva,  entrando cioè in vigore con la vittoria del sì, li modificherebbe cancellandone l’incompatibilità. Taratatà!!!! Dunque vedremo dei nuovi giochi di prestigio futuri nell’ambito dell’economia,e della legislazione. Malgrado tutto, forse sarebbe stato meglio abolire i privilegi delle 5 regioni a statuto speciale, con un risparmio di denaro pubblico che potrebbe aggirarsi sui 23 milioni di euro, rispetto al’abolizione sommaria del futuro senato, di cui gli esperti stimano il risparmio calcolato ” in spiccioli”. Bene,il mio forte non sono di certo i numeri, e nemmeno la capacità sintetica, o maggiormente la lungimiranza, o il calcolo economico di un intero paese, e mi viene da pensare  che queste regioni, sono abitate da cittadini che votano, perciò  perchè privarsi di consensi, con un affondo della spesa a loro favore che non gioverebbe al risultato positivo referendario….. Quando sento odore di bruciato, in casa mia l’arrosto è già fumo… chissà in case altrui.. ma il fumo è pur sempre fumo,senza arrosto.

Maria Grazia Vannini