Questione meridionale. Renzi parla, De Magistris fa i fatti. A Napoli arriva il reddito di cittadinanza

Nella duplice veste di segretario piddino e premier apre la campagna elettorale per il Si al referendum istituzionale. Matteo Renzi lo fa mischiando pere e mele, confondendo referendum ed elezioni amministrative. Chiama i suoi alla raccolta dopo i frequenti week end al Sud. Si è presentato ai cittadini meridionali con la bocca piena di promesse e con le mani vuote di risultati. Zero fatti, zero traguardi nonostante le mirabilie del jobs act annunciate con colpi di grancassa tra l’entusiasmo degli sbandieratori di sempre. Il socialismo è morto, il vecchio capitalismo è moribondo, trionfa il finanziarismo speculativo e improduttivo, fase suprema ed evoluzione del capitalismo. E il Segretario-premier è l’espressione di questa evoluzione economica, le sue parole e il suo manifestarsi ne sono lo specchio fedele: Niente fatti, solo parole e investimenti miliardari a babbo morto. E’ la sostanza del grand tour del Giovanotto nella parte bassa dello Stivale. Un grand tour che non ha toccato la Puglia. Lì le sassate del governatore Michele Emiliano certamente avrebbero lasciato segni ben più evidenti delle contestazioni verbali che hanno caratterizzato l’ultimo e penultimo week end di Matteuccio. L’impressione è che al Sud – salvo infiltrazioni malavitose – per il Pd non vi sia trippa per gatti. Ovviamente quella servita dagli elettori che si recano alle urne con la fedina penale pulita. Intanto a Napoli c’è chi fa i fatti e non parole. Una lezione per il Giovanoto che – come detto – i fatti li promette a babbo morto. La notizia-bomba arriva da Napoli. La giunta comunale di Napoli ha infatti approvato, assieme al bilancio preventivo, una delibera con la quale si introduce il reddito minimo cittadino. La delibera, a firma degli assessori al Welfare e al Lavoro, “conclude – si legge un comunicato – un percorso avviato da tempo dall’Amministrazione comunale cominciato con le iniziative di contrasto all’esclusione e alla povertà, proseguito con il forte sostegno dato alla raccolta di firme per la presentazione di un progetto di legge per il reddito minimo regionale, culminato ora con l’introduzione del reddito minimo cittadino che, a partire dal 2016, sarà realtà a Napoli. “Napoli, insieme a Livorno – sottolineano dall’assessorato al Welfare ed al Lavoro – è l’unica città nella quale si fa questa scelta di civiltà in un Paese che, assieme alla Grecia, è l’unico a non avere alcuna legislazione al riguardo nonostante che il Parlamento Europeo, fin dal lontano 1992, lo abbia chiesto con una apposita deliberazione a tutti gli stati membri”.

Marino Marquardt