Presidenziali in Austria. Vince il candidato verde, ma il campanello d’allarme è chiaro per le democrazie europee

Comunque vada a finire in Austria per molti dovrebbe suonare il campanello d’allarme e invece niente! Probabilmente il candidato verde, per una manciata di voti, ce la farà e allora tutti a tirare gran sospiri di sollievo. La destra xenofoba è stata battuta! Vince l’Europa!

A parte il fatto che le cose potrebbero anche non andare così. I candidati sono testa a testa e i risultati definitivi ancora, nel momento in cui scrivo, non si sanno.

L’Austria, la Francia, la Grecia, la Gran Bretagna euroscettica e pronta a lasciare il poco amato continente e a ritrovare l’albionico orgoglio isolano dovrebbero far riflettere i padrini di Bruxelles e invece niente.

Un paese spaccato in due, una sinistra socialdemocratica scomparsa dalle scene politiche e niente!

Avanti tutta mentre la distanza tra i cittadini e le oligarchie che li governano si allarga ogni giorno di più. Quanto potrà durare ancora il gran ballo sul Titanic europeo? Altri dieci, venti anni? Ma poi?

Mentre si discute di aria fritta e si tirano i partigiani di qua o di là come fossero elastici di gomma la gente non si sente più rappresentata e crolla ovunque la partecipazione al voto, le iscrizioni a partiti e sindacati, i fondi destinati alla politica nella dichiarazione dei redditi.

Ma avete visto a Bolzano? Quanti sono andati a votare? E sì che una volta era al sud che si votava poco (per gli stessi motivi per cui oggi la partecipazione al voto crolla ovunque).

Ma fatto salvo che le elite non possono essere sostituite allora si devono cambiare le regole del gioco. Quanta gente va a votare? Il 50%? Bene, premio di maggioranza a chi supera il 30%! Così il 30% del 50% deciderà per tutti. Bè?! Che volete? Non siete andati a votare e adesso muti!

Anzi, sapete che vi dico? Che noia queste elezioni e che noia questi elettori con tutte le loro assurde pretese! Qui per stare a sentire tizio e caio non si faceva più niente. Il paese era immobilizzato ma, tranquilli, è tutto finito. Il Grande Timoniere è al lavoro con tutto il suo equipaggio di belle marinarette riformiste.

E se il popolo vota a destra, cambiamo popolo. Quanto è facile, quanto è comodo avere queste opposizioni. Via con gli insulti: fascisti, razzisti, xenofobi! Avercene opposizioni così, che strillano sguaiate senza un minimo di eleganza!

Ideali però per un bel talkshow. Il conduttore ed i suoi ospiti fissi guardano sussiegosi il leghista, l’esponente di Casa Pound e strizzano l’occhio al telespettatore: “Non vorrete mica preferire uno di costoro a noi così fini ed eleganti?”.

Qualcuno si rifà la verginità protestando o abbandonando lo studio con studiato gesto plateale.

Non vorrete votare come costoro! Dicono quelli che non hanno esitato ad imbarcare chiunque desiderasse salire sul carro dei vincitori, purché, naturalmente, non si presentasse a mani vuote.

Siamo alla vigilia di svolte epocali, di nuovi equilibri mondiali ma non vedo all’orizzonte un politico europeo capace di scelte di lungo respiro. E non è certo la Merkel una di queste visto che il suo orizzonte politico coincide coi confini della Germania.

Destra, sinistra. Fascisti, antifascisti. Pupazzi. Personaggi del teatro dei burattini che se le danno di santa ragione quando non hanno di meglio da fare.

Quando penso agli “antagonisti” che assaltano un pullman di turisti bavaresi scambiandoli per “fascisti” a me viene in mente solo Fantozzi. Ci sarebbe da ridere se tutto non fosse così tragico.

Chi ride davvero è il burattinaio. I poteri forti, i detentori di interessi che ora hanno scoperto che puntare sulla “sinistra” è una scelta più efficace.

E regalano la “destra”, ormai inutile se non dannosa, agli “sfigati”, a quei quattro stupidi che ancora si illudono di contare qualcosa.

Fascisti, antifascisti…. mi sembra di parlare di guelfi e ghibellini. C’è chi mi ha tolto il saluto quando l’ho detto e, chissà, avrà fatto bene. Dormiva beato il sogno di una identità.

Sì perché è questo il più grande furto avvenuto in questi anni: ci hanno tolto la nostra identità di cittadini consapevoli e partecipi.

E allora a volte si va a votare anche solo per dispetto, per dare fastidio ai partecipanti alla festa. Ben sapendo, e non sapete quanto mi costa dirlo, di non contare niente.

Perché io so’ io e voi nun siete un ca…o! Diceva il marchese del Grillo ed era troppo avanti, terribilmente avanti.

Gianvittorio Musante 

Nella foto il candidato verde Van Der Bellen che ha vinto le presidenziali