Politica. “Questione morale? Per il Pd non esiste….”. Intervista a Valentina Spata, ex dirigente Pd siciliano

E’ ancora molto giovane, ma fa già politica da dieci anni: da sempre impegnata nel sociale e nella denuncia del malaffare, Valentina Spata  è stata nella segretaria provinciale del Pd di Ragusa ( e responsabile regionale del Psoe) fino a poco più di un anno fa quando poi si è dimessa dal partito in netta contrapposizione con la linea di quest’ultimo sempre più incline all’accordo “trasversale”.
Personaggio fiero e combattivo che dice quello che pensa senza starci lì troppo a pensare, la Spata è molto disponibile al dialogo e al confronto e la conversazione al telefono con lei ricca di spunti di riflessione e di interessanti valutazioni sullo stato di salute della politica nazionale.

• Era una dirigente del Pd molto nota, come mai  decise di lasciare il partito e così polemicamente?
• “Non ero d’accordo su questa continua apertura al centrodestra, sui metodi di tesseramento. Arrivavano pacchi di tessere già assegnate a minorenni, gente inesistente, tessere fatte pervenire persino alle associazioni sindacali. Ero una “civatiana” ( adesso approdata a “Possibile”ndr) ed il nostro gruppo condusse una lunga battaglia contro questi tesseramenti fasulli, per restituire credibilità al partito siciliano, in centri come Agrigento, Ragusa, Catania: abbiamo avuto molte soddisfazioni, fatto denunce alla Procura, ma la situazione alla fine, con la tessera del pd concessa anche all’ex sindaco della mia città, Ragusa, l’onorevole Dipasquale di Forza Italia, era diventata davvero insostenibile per me: questa fu la goccia che fece traboccare il vaso..”.
• Lei parla di intese e accordi tra il pd siciliano e il centrodestra, erano prove tecniche del Partito della Nazione?.
• “Si può dire che la Sicilia sia stata un laboratorio vero e proprio del percorso che condurrà il pd al Partito della Nazione; qui sinistra e destra dialogano da tanto, si specchiano uno nell’altra, praticano gli stessi metodi clientelari, considerano la corruzione una necessità… Anche l’alleanza tra l’Udc e il Pd  altro non anticipava che un neocentrismo piuttosto disinvolto che inglobava la destra e faceva venire a cadere completamente i motivi per cui era nato il pd… Bisogna dire, purtroppo, che a livello nazionale questi accordi vengono poi approvati e favoriti, l’obiettivo è solo conquistare voti e potere, non c’è altro..”.
• Lei parla di una Sicilia che non è diversa da quella degli anni ’50/60  raccontata da qualche grande regista…
• “La situazione è drammatica, a partire dal debito pubblico regionale diventato stellare, una terra difficile che sembra senza speranza; con una classe dirigente fatta di incompetenti e di “figli e nipoti di…” che mette paura per la sua inconsistenza, per la sua pochezza che si vuole rimanga tale. Eppure le energie non mancherebbero, tanta gente di qualità e talento viene messa ai margini dal sistema… di risorse naturali ce n’è a volontà, ma tutto deve restare com’è …”.
• Andra via anche lei dalla sua terra d’origine verso lidi politici nazionali?
• “Non credo proprio, io voglio restare e combattere, poter contribuire in prima persona ad un sogno, il riscatto della mia terra. Siamo in tanti a volere un paese diverso, a non arrenderci: io tutto quello che posso fare per la legalità faccio, anche rischiando la vita; i furbi, gli arroganti non mi hanno mai fatto paura, ecco perchè vede, potrò dare solo un mio contributo, esserci sempre, ma non farò mai carriera in politica…”.

Pasquale Bottone