Più turisti a Viterbo? Merito solo di Viterbo (e della vasta offerta b&b)

Nelle ultime ore da parte di politici e di buona parte della stampa è stato tutto un festeggiare l’aumento della presenza turistica  a Viterbo come segnale di grande crescita della città: lo stesso  sindaco se ne è attribuito il merito collegandolo alle nuove e vecchie mostre e addirittura al trasporto della Macchina di Santa Rosa a Milano.. Sono le solite reazioni fini a se stesse che magari incoraggiano l’inutile narcisismo di qualcuno o l’ambita remissione dei peccati. In realtà se si è visto a  Viterbo qualche visitatore in più i  motivi sono principalmente due: nonostante si faccia di tutto ogni giorno per peggiorarne l’esistenza, la città dei Papi mantiene un suo discusso fascino di vetus urbs che attrae ancora diversi tour operator nonchè certo turismo a piccolo raggio, familiare,  laziale, umbro e toscano principalmente, che la inserisce frequentemente in scaletta anche per ragioni logistiche; negli ultimi tempi è aumentata in maniera esponenziale l’offerta dei B&B con un ottimo rapporto qualità prezzo, ben pubblicizzata sul web e con un livello piuttosto alto di professionalità. Quindi chi è in giro per Roma, per la Maremma, per l’Umbria può valutare dei costi più bassi ed avere la base in una cittadina che ha un suo aplomb, ha una provincia in gran parte da vedere e lo costringe ad una spesa onesta. I B&B sono l’unico vero fenomeno che c’è stato a Viterbo da qualche tempo a questa parte, in controtendenza rispetto agli altri esercizi commerciali in città, in forte sofferenza, compresi molti ristoranti e bar, checchè se ne dica. Quindi non si può parlare di risveglio, ma anzi di comode accoglienze per le notti premiate per il loro lavoro, di un luogo tutto sommato tranquillo, dove si può riposare ancora bene. E’ chiaro che una città come Viterbo, invece di regalare mirabolanti proposte, potrebbe divenire un’urbe discreta e fascinosa, con una sua valida offerta culturale medio-alta fatta di eventi ben studiati e caratterizzati, lontani da un certo nazional-popolare caotico o fintamente giovanilistico che non serve a nessuno, tranne magari che alle frange più vitaiole e “alcooliche” degli. abitanti stessi; ma nessuno si perita comunque di disegnare una città compiuta, in qualunque modo sia, l’unico sport preferito continua ad essere il vanto facilotto da cittadini isolati dal mondo che se vedono qualche viso in più magari fanno finta di rallegrarsene, ma in cuor loro si augurano magari che al più presto ritorni a casa sua…

(J.M.D.P)