Omicidio Migliorati: il possibile movente è nei tarocchi

Un’estate funesta quella appena archiviata, dove il caldo torrido e l’afa insopportabile hanno fatto da scenario ad un continuo susseguirsi di notizie di cronaca, con tanti omicidi di colore rosa.

Da nord a sud, senza distinzione di età, estrazione sociale o religione, si è spaziato dal femminicidio al delitto per vendetta, senza far mancare l’intricato giallo-rompicapo, dove collochiamo sicuramente l’omicidio di Antonietta  Migliorati avvenuto a Rho (Milano) il 17 agosto ed apparso immediatamente come un complicato giallo dalla non facile soluzione .

Antonietta,  vedova pensionata di 73 anni, dai più descritta come una persona socievole e tranquilla, conduceva una vita estremamente semplice, fatta di famiglia e dei due figli, di amici e serate da ballo al centro anziani.. Una donna sempre allegra, che amava essere curata e con una grande passione per i tarocchi e la cartomanzia.

A scoprire il cadavere della donna, riversa a terra in una pozza di sangue è stata la figlia 50enne Stefania, che non riuscendo a contattare la madre dal tardo pomeriggio, si è  recata presso la sua abitazione; sarà proprio Stefania a raccontare  agli inquirenti un particolare che sicuramente avrà il proprio peso: “la madre lasciava spesso la porta di casa socchiusa”; questo spiega anche il perché la figlia, una volta raggiunta alle ore 21 circa l’abitazione della mamma sita in via Belvedere, non si è allarmata né si è stupita nel trovare l’uscio di casa accostato, essendo questa una conosciuta abitudine estiva dell’anziana donna, confermata anche dai vicini.

Il corpo di Antonietta viene trovato, con indosso una vestaglia di tessuto leggero,   in posizione supina nel bagno, dove quasi certamente è stata uccisa,dal momento che non vengono rilevati segni di trascinamento nell’appartamento che si presentava perfettamente in ordine.

L’autopsia rivelerà che la donna pur difendendosi dal suo aggressore, è stata  colpita con 6 fendenti alla gola, provocandone la morte che viene fissata tra le 15:00 e le 17:00.

Altro elemento da considerare è che il palazzo nel quale abitava  la vittima, composto da soli quattro appartamenti, in quella settimana di ferragosto, era rimasto quasi del tutto disabitato, ad eccezione di Antonietta e di una vicina.

In ogni caso nelle ore in cui si consumava il delitto, nessuno sembra aver udito nulla, non sarebbero state sentite urla, né sarebbe stato notato nulla di insolito; sembrerebbe quasi che chiunque sia entrato nell’appartamento di Antonietta, fosse a conoscenza del fatto che in quel momento la palazzina era vuota.

Un qualcosa viene comunque notato dalla vicina: la donna,che era rientrata a casa per portare fuori il cane riferisce di aver notato la porta chiusa.

Da qui il primo dubbio sul perché l’assassino andando via l’abbia lasciata invece socchiusa?

Le indagini procedono a ritmo serrato; ad oltre un mese dal delitto, l’obiettivo è quello di arrivare a dare presto un volto all’assassino e  sebbene non venga esclusa alcuna ipotesi, l’attenzione degli inquirenti si concentra sulla pista della cartomanzia.

Escludendo l’ipotesi della rapina finita male e lasciando solo al margine quella passionale – sia per l’età della vittima, sia perché tutti gli amici affermano che non avesse alcuna relazione sentimentale – è possibile davvero che la chiave del delitto sia nell’ambito della cartomanzia, risultata essere non un semplice hobby visto che più di qualcuno ha riferito  “la vittima leggeva il futuro, e lo faceva a pagamento”.

Degno d’interesse è la circostanza che il giorno dell’omicidio Antonietta si è recata ad acquistare una grossa quantità di carne, chiedendo al suo macellaio di fiducia «..arrosto per tre, lo voglio fare stasera…»; varie fonti parlerebbero semplicemente di una “cena per tre”,  nessuno della famiglia ha però confermato quella cena .

Ritorniamo alla scena del delitto: il fatto che la donna sia stata uccisa in bagno e che il suo corpo non è stato spostato, fa ritenere che c’è stato un momento in cui necessariamente vittima e assassino stazionano contemporaneamente nel bagno.

Circostanza al quanto anomala, ma se ci addentriamo nei meandri della cartomanzia e dell’occultismo, anche l’inspiegabile trova la sua collocazione.

Dai manuali di esoterismo si apprende che prima di qualsiasi azione o rito di spiritismo, il bagno rituale è obbligatorio. Presentarsi a loro in modo fisicamente disordinato rappresenta un segno di mancanza di rispetto nei confronti degli spiriti e può offenderli.. Anche se in modo fantasioso, ciò spiegherebbe la collocazione nel bagno e l’abbigliamento indossato dalla vittima.

E sempre seguendo la pista cartomantica,ma più in generale “ritualistica” anche la carne che lei acquista dal macellaio forse non serviva per una cena in famiglia, ma per altro.

In tema di cartomanzia,  internet dischiude un vastissimo panorama; basta navigare su uno dei tanti siti dedicati ed imbattersi ad esempio nella “Fattura del Terzo”, un rituale per fare allontanare  due persone o per far separare una coppia, per la cui riuscita, il giorno propizio deve essere l’ultimo quarto di luna, e  nel materiale ’occorrente per il rito, non possono mancare  2 pezzi di carne di muscolo che pesino due etti l’uno.

Se si pensa  che  il “cappello di prete” ovvero il pezzo di carne che il macellaio consegna ad Antonietta è proprio un muscolo, e che il giorno dell’omicidio, il 17 agosto, la luna era nell’ultimo quarto…il tutto diventa al quanto suggestivo.

Se poi riflettiamo sulla circostanza che il coltello/punteruolo con cui è stata eseguita l’azione omicidiaria, da qualche parte deve essere pur spuntato (forse da una borsa?) l’insieme degli elementi sembrano più indicare una donna che un uomo, (evidentemente non troppo soddisfatta dei risultati sino a quel momento ottenuti).

Un soggetto femminile che è molto in confidenza con la vittima (che comunque la riceve in vestaglia e la accompagna in bagno), ne conosce le abitudini, ed anche i particolari che la riguardano, come lo stato della palazzina che le ha permesso di agire indisturbata.

A dimostrare che chi ha ucciso Antonietta conoscesse tutto di lei è proprio il particolare della porta che il reo lascia “socchiusa” cosi come la vittima era solita lasciarla.

In considerazione delle possibili motivazioni del delitto, ci si potrebbe azzardare ad ascrivere l’azione  ad una colei che già da diverso tempo si rivolgeva ad Antonietta e che nonostante tutti quei rituali – e relativi esborsi di denaro –  non vedeva alcun miglioramento della sua situazione sentimentale; da qui inoltre è facile ipotizzare che possa trattarsi di qualcuna che abbia avuto contatti ricorrenti con la vittima sul suo cellulare, almeno negli ultimi tempi.

A questo punto l’unico elemento mancante è la risposta alla seguente domanda:

“Chi ha ucciso Antonietta Migliorati?”

(il mio ringraziamento a Davide per la preziosa collaborazione)

Carla Santoro