Nel nome del padre. Il sogno presidenziale di Isabel Allende

…” Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Sappiate che, più prima che poi, si apriranno di nuovo i grandi viali per i quali passerà l’uomo libero per costruire una società migliore.”…

Fu questa l’ultima frase pronunciata dal presidente cileno Salvador Allende prima di venir ucciso in circostanze mai chiarite durante il colpo di stato del 1973. Il generale Pinochet prese la Moneda e il potere esecutivo. Oggi quel “viale” vorrebbe aprirlo la figlia dell’ex presidente, Isabel, volendolo concepire metaforicamente, non come un viale, ma come una grande autostrada verso la democrazia del paese. Il Partito Socialista ha indicato la Senatrice cilena come candidata alle prossime elezioni presidenziali, ma temo che al momento sia un progetto ancora da pianificare. Isabel Allende è prima cugina della ben nota inquilina della ” Casa degli spiriti ” e, per eccesso di fantasia del patriarcato presidenziale cileno, condivide con la scrittrice lo stesso nome. Lei stessa ha dato la notizia della sua discesa in campo politico, annunciandolo alla nazione in una data densa di implicazioni emotive, l’ 11 settembre, durante la celebrazione del 43esimo anniversario della morte del padre. Il ritorno alle urne dei cileni avverrà per le presidenziali di fine 2017. Alle primarie Isabel, che sarebbe la prima donna in 200 anni di storia a candidarsi, dovrà confrontarsi con il social democratico Ricardo Lagos, definito il “rottamatore” cileno (in ogni paese latino c’è un rottamatore) che propone il rinnovamento del partito. Chi vincerà le primarie dovrà poi confrontarsi con il candidato di centro destra che, probabilmente, sarà l’ex capo di Stato conservatore Sebastián Piñera, che ha già governato il paese per quattro anni dal 2010 al 2014, mentre il mandato dell’attuale presidente Bachelet avrà presto una scadenza. Le presidenziali quindi si terranno alla fine del 2017 e  l’annunciato “asfalto” politico di questa donna, se fosse di buona qualità,  potrebbe garantire al suo popolo un passo più veloce verso la democrazia.

M.G. Vannini