Ex magistrato, ex parlamentare europeo, primo cittadino di Napoli dal 1º giugno 2011 e Sindaco metropolitano dal 1º gennaio 2015. Luigi D Magistris – come è noto e come è prassi – è nuovamente in corsa per il secondo mandato a Palazzo San Giacomo. Una corsa in discesa e col vento a favore, almeno a leggere i sondaggi. Per lui stanno lavorando soprattutto gli avversari, quelli di un sempre più polverizzato centrodestra che al momento propone tre candidati sindaco (Gianni Lettieri, Marcello Taglialatela ed Enzo Rivellini), quelli del lacerato Pd con la candidata Valeria Valente alla quale strizzano l’occhio numerosi ex berlusconiani, quelli del M5s che propongono un candidato “importato” dal nome spiccatamente meneghino – Brambilla – e dalla incrollabile fede juventina… Insomma, la sconfitta come missione per i 5 stelle. Polverizzazioni diffuse e scelte incomprensibili delle quali potrà giovarsi il sindaco uscente sostenuto da una vasta area che va dal mondo dell’associazionismo a Sinistra Italiana, il nuovo contenitore di riferimento per post-comunisti. Ma non è tutto. Sentite. L’accordo è appena sussurrato, ma anche i muri della città ne parlano. Il M5s – recitano con insistenza indiscrete voci – in caso di ballottaggio che veda escluso il proprio candidato sarebbe pronto a sostenere il sindaco uscente. Nel piatto della riconferma, da parte sua, De Magistris può mettere la migliorata vivibilità in alcune zone della città, la pedonalizzazione di tutto il Lungomare (pedonalizzazione prima contestata e poi apprezzata), il migliorato arredo urbano. La città, insomma, in alcune parti appare più bella. Ovviamente restano i mali antichi aggravatisi in seguito alla scarsa disponibilità economica delle casse comunali. Tra questi lo stato di abbandono di alcune strade e il sempre più precario trasporto pubblico su gomma. Il parco dei mezzi Anm è usurato, pochi i bus in circolazione. E in materia non si intravedono soluzioni. Infine, a favore di De Magistris potrebbe giocare il capitolo Bagnoli. L’eterna promessa della riconversione dell’area ex Italsider potrebbe finalmente concretizzarsi con i 300 milioni promessi da Matteo Renzi per la bonifica e il conseguente ripristino della linea di costa. Tra il premier e il sindaco è in corso un braccio di ferro. Il primo cittadino teme la moltiplicazione delle cubature residenziali dell’area, un’area che invece dovrebbe riappropriarsi della originaria vocazione turistica. Un braccio di ferro destinato a durare oltre la primavera. Un braccio di ferro che perciò elettoralmente per De Magistris può rappresentare soltanto una promessa da fare agli elettori. Concludendo, a Napoli al momento non c’è corsa. C’è un uomo solo al comando. E al giorno delle elezioni amministrative manca poco più di un mese e mezzo…
(mar. marq.)
No Comments