“Scassamme!”. Luigi De Magistris sarà ricordato come “o sindaco che ha scassato”. O che voleva “scassare”. E se sarà rieletto come il sindaco che “scasserà”- Tutto nasce nella serata della vittoria, a fine maggio del 2011, (insediato il Primo Giugno) quando l’ex magistrato, che da lì a poco assumerà l’onorificenza di “Giggino a bandana” per il foulard che gli passano e che lui, a mò di Masaniello si colloca sulla “capa”, da cui anche l’espressione:” “O sinnaco ca’ scolla ‘nfronte” arringando il popolo festante promette, “Guagliù ”scassamme” (Risultato, il tutto, di quella implosione del pd, che offrì alle ultime amministrative il peggio di sè, pratica che all’ombra del Vesuvio gli riesce alla grande e che aprì la strada alla vittoria dell’ex Magistrato).
Ora per chi non è napoletano “scassamme” vuol dire semplicemente rompere, sfasciare. Proviene dal latino” ex-quassare“: “scuotere sino alla rottura” e non si presta ad altre interpretazioni. Ma chi è nato a Napoli e conosce il lessico partenopeo sa che esiste una chiave di lettura diversa, più dialettale del termine: “Scassammo” vuol dire “facciamo il botto”, “sara’ un trionfo”. Per esempio di Higuain e del Napoli si dice, quest’anno “scassiamo!”. Ma allo stesso tempo della Iuve si può dire: “C’ha scassato o…..”. Un doppio piano di lettura. Chi non lo ama dice che De Magistris ha “scassato” in tutti sensi, quello letterale e quello insolente, tranne che nel fare il botto, come lui avrebbe voluto. Antonio Bassolino non ha dubbi: Il sindaco ha “scassato”, ha sfasciato e vuole continuare a farlo, isolando Napoli da Roma e dal governo centrale, mentre la città non ha bisogno di sindaci che scassano, ma di primi cittadini che incollano, che legano la città al Paese. E “Giggino ‘a bandana”, sempre più barricadiero, non fa nulla per mostrare il contrario. Anzi, rilancia. Chiede su Bagnoli, tanto per dire ( la punta di un iceberg di incomprensioni con Renzi e con il Governo), il rendiconto, i verbali delle riunioni della cabina di regia, cioè di quell’organismo dove insieme al commissario Nastasi ci stanno in tanti tranne lui che pure dovrebbe esserci, ma che non ci sta perchè non riconosce il commissario e dice che quello sta li abusivamente. E forse non ha torto, si aspetta la sentenza della Corte Costituzionale, ma “intanto bisogna esserci”-sostiene Antonio Bassolino -perchè sono vent’anni che li è tutto fermo e -aggiunge- quando io ero sindaco e governatore della Campania parlavo con tutti, anche con Berlusconi perchè sono uomo delle Istituzioni”. Poi in campagna elettorale le frasi si ripetono come mantra, se funzionano. E questa funziona. Fa presa- E non si capisce perchè Giggino non cambi strategia, invece di fare proposte strane al Premier del tipo: “Vediamoci, ma non a Bagnoli”. E dove ti vuoi vedere con il presidente del Consiglio? Al Gambrinus? Parlate del recupero di Bagnoli davanti a una sfogliatella e un caffè? Qui la strategia del rapporto con Il primo Ministro è del” ciacca e medica”. Ecco; l’occupante (ma non abusivo , legittimo va detto, eletto dal popolo: altri stanno a Roma senza essere legittimati dal voto) di San Giacomo ha una idea naif delle istituzioni, estemporanea, stravagante: “a pane e puparuoli”.
Ed anche del suo modo di fare il sindaco: chissà come si comporterà con lo scandalo di affittopoli, 71 associazioni in difetto di pigioni: come si muoverà in questi “Frammenti di un discorso moroso”?( scusaci Barthes, ogni tanto ci viene). E comunque, ad onor del vero De Magistris, rispetto agli impegni presi, alcuni li ha mantenuti.” O rip o rap” la spazzatura è diminuita.
In gran parte Napoli è una città pulita. Certo siamo lontani da quel 70 per cento di differenziata che aveva annunciato, ma i risultati ci sono. E poi la trasformazione del servizio idrico Arin in servizio pubblico, una contrastata pedonalizzazione di via Caracciolo, ed un incremento del turismo di cui si è attribuito la paternità, in uno stile “simildeluchiano” del tipo: “i turisti a Napoli li ho portati io”. Parla di grandi eventi, ma sul Forum della cultura meglio un velo pietoso.. Su altro meglio non metterci mano.
I trasporti? La leggenda narra che alle fermate degli autobus nascono nuovi amori: ci si ncontra, si fanno amicizie, ma ci si invecchia anche insieme ,nella promiscuità della pensilina, quando ci sta e non è rotta. “Scassata”, pure quella. Giorno dopo giorno, ore dopo ore di attesa. In alcuni stazionamenti ci si va in sacco a pelo o con tende da campeggio. Alla fermata del 140 c’è chi porta il cambio di stagione; pullover, spolverini… Ah, la fantasia popolare! Ci salva quella!
E che dire delle strade rotte? Atavico problema di “saittelle appilate”, pardon di fogne otturate, con acqua piovana che dovrebbe andare nelle chiaviche sotterranee, ma a Napoli va tutto nella chiavica tranne l’acqua. Bastian Contrario. Atavico problema, ma anche su quello De Magistris non c’ha messo mano: come gli altri che lo hanno preceduto, ribadiamo il concetto.
Provate ad attraversare quelle strade, a Stadera magari, dopo un temporaletto stagionale. Roba che solo un intervento divino come l’apertura delle acque può risolvere: ricordate la vicenda biblica del Mar rosso di qualche anno fa? Ma il tutto ci sta pure: non è tempo di miracoli. Invece la cifra della criticità di questa Amministrazione sta proprio nell’isolamento della città, che lui ,il Sindaco Magistrato ci tiene a far passare come “orgoglio”, evocando la poetica di Salvatore Di Giacomo ma con frasi :”Tenimme ‘o mare” che ci portano ad un amato, ma più modesto Nino D’Angelo. Lui è cosi’: vuole “derenzizzare” la città, spara mitragliate su Palazzo Chigi, convoca riunioni del consiglio comunale rigorosamente senza numero legale, di Bassolino dice “è il re della monnezza” (signori si nasce e lui modestamente lo nacque), si e’ circondato di un affollato ufficio stampa che gli fa da servizio d’ordine con amministratori fb riciclati in buttafuori, e sta al fratello Claudio (il gran Visir di Palazzo san Giacomo, l’eminenza grigia, “o mast ‘e festa”, uomo che consegno’ alla Storia questo epitaffio :”Non sono un trota”) come Grillo sta a Casaleggio. Quel Grillo con il quale vorrebbe allearsi, ma che non ne vuole sapere.E l’ex sindaco ora candidato? Come Lettieri: “è il vecchio”: “Vincerò al primo turno”, va ripetendo, forte anche del sostegno di Sinistra Italiana ed ora anche di Pippo Civati e del suo” Possibile”: cifre da vertigini, come è noto. Percentuali dall’alto delle quali si può anche decidere il destino di un amministratore di condominio. Ma Giggino non ha dubbi. Se è “Possibile” vuol dire che “se pò ffa”. Continuerà nella sua opera di “scassamiento”. Il Lavoro è iniziato, ma non è ancora completato. Ci sta ancora tanto da “scassare”. Iamme, ià !
Emilio Magliano
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