Napoli. Primarie Pd. “Scusate il fastidio”. Una lettera-endorsement di Tonino Amato pro-Valente finisce su Repubblica. Ed è subito “ammuina”

“Lo avevamo tanto Amato”. Ieri la campagna elettorale per le primarie ha  avuto un protagonista inedito, che non risulta tra i candidati: Antonio Amato, per amici e compagni di sempre, Tonino. Conosciutissimo  negli ambienti politici napoletani e non solo, figura storica del Pci e post Pci ,Tonino deve questa sua giornata di passione, dove ha visto lacerati o almeno messo in discussione, un bel po’ di rapporti umani e non solo politici alla edizione napoletana di “Repubblica” che ha cosi titolato: “Bufera sul Pd napoletano: Vi ho dato la casa, votate Valeria. Segue lettera autografa , con tanto di cellulare del mittente, con questo incipit: “Chiedo scusa per il fastidio, sono Tonino Amato”. Destinatari della lettera, 140 nuclei familiari del rione Traiano di Soccavo, un quartiere più o meno periferico.

Li, queste famiglie hanno ottenuto, sindaco Antonio Bassolino, le case che per diritto dovevano avere, intorno al duemila, anno in cui Amato era assessore all’edilizia. Ma torniamo alla lettera:  Perchè fastidio? Perche’ l’ex assessore e consigliere comunale, e tante altre cose (Tonino nel Pci è stato tutto, o quasi),dopo aver ricordato quanto di buono ha fatto per loro, avendo seguito ” la vostra vertenza per il riconoscimento del diritto all’alloggio pubblico e poi all’assegnazione della casa in cui tutt’oggi vivete” informa i destinatari della lettera che, in qualche modo, è arrivato per loro il momento di disobbligarsi:”Oggi sento la necessità di rivolgermi direttamente a ognuno di voi”. “E mò che vò chiste?”.  Si saranno chiesti gli inquilini, ed ecco la risposta:”Ti chiedo di partecipare alle primarie del 6 marzo per dire la tua nella scelta. Tra i candidati che sono scesi in campo io voterò e ti chiedo di votare Valeria Valente.” (ma allora non deve dire la sua, deve dire quello che vuole lui,, NDR).

 Ovviamente  ricordando subito dopo che“ha 39 anni, è una mamma, attualmente è deputato“. Seguono apprezzamenti di rito, seggio dove si deve votare, numero di cell , e qualunque cosa sempre a disposizione.  Insomma un endorsement in piena regola, e soprattutto metodo democristiano in pienissima regola,  ai limiti di un voto di scambio a scoppio ritardato. Da qui all’incendio sui social il tempo di qualche post. Anche perchè, cosa non da poco, anche Tonino Amato, come Andrea Cozzolino, come Maria Fortuna Incostante, come la stessa Valeria Valente, come altri di seconde e terze file, apparteneva alla pletora dei bassoliniani duri e puri, quelli doc. Una filiera. Gente fidata, non c’è che dire. Un altra brutta illusione per Bassolino, che ostenta sicurezza e tranquillità, continua a postare il suo #andiamoavanti, ma è evidente che tutti queste pugnalate alla schiena, diciamolo pure queste infamità, non le aveva considerate, e lo ha confessato anche anche in un post, giorni fa, proprio parlando di “fuoco amico non previsto”.

E Valeria Valente? Niente, uccel di bosco tutta la giornata mentre la polemica si rincorre in rete. Manda avanti le sue truppe cammellate, qualche aggueritissima Amazzone, ma anche le donne del presidente sono tostissime, capeggiate da Daniela Petrecca e  mentre si allungano i post sul profilo di Amato del tipo: “Tonì’ sta cosa te la potevi sparagnare, Tonì mettici una pezza, Tonì ‘na bella figura nun ‘a staie facenne,Tonì ma che ti dice a capa, intorno alle 17 compare l’atteso post della candidata. Un post petaloso, per dirla con la piu gettonata parola di questi giorni, tutta rose e fiori: “Antonio Amato è una persona perbene, che ha sempre avuto un rapporto diretto e di passione vera con i cittadini. Non ho chiesto ad Antonio di scrivere lettere a mio nome, ma francamente davvero non riesco a vedere nelle sue righe niente di male. C’è un compagno che chiede, rivendicando fino in fondo le battaglie di una vita e mettendoci la faccia, di sostenere la nostra candidatura. Lo fa a distanza di anni da quelle battaglie vinte, senza più alcun ruolo istituzionale, soltanto spendendo la sua storia personale”. E conclude: “Ciascuno può leggere quelle righe e farsi la sua opinione. Non abbiamo nulla da nascondere, niente da chiarire. Come atto di trasparenza, pubblichiamo noi stessi la lettera e la lasciamo al giudizio sereno degli elettori. ” Segue Post di Tonino. Intanto  era successo che in molti avevano ricordato che quelle case erano state assegnate grazie a Bassolino e l’ex assessore Marone  posta una nota e lo ricorda nel primo pomeriggio senza troppi giri di parole.Tommaso Ederoclide parla di laurismo, senza troppe perifrasi,” alcune pratiche sono la cosa piu distante da quello che per me deve essere il partito”.  Il clima è teso, i valeriani sono tali solo a parole perchè in realta sono agitati, qualcuno insulta il fronte avverso: “state perdendo”s entenzia Luciano Crolla, responsabile comunicazione del pd  ma chi comunica meglio è  chi capisce che le parole non sempre servono, e allora, dato che siamo nella capitale mondiale della canzone,  a Graziella Pagano, riformista da sempre ma votata alla causa della giovane turca (con spirito di abnegazione, è giusto dirlo,)  viene in mente di linkare  una splendida esibizione di Angela Luce ;”Ipocrisia”. Messaggi in codice ai bassoliniani. Si risponde con Mario Merola :”Zappatore”: so ‘o pate , io song o pate! Riferimento  evidente alla Valente nella duplice veste di avvocato e di figlioccia politica di  Antonio Bassolino. A proposito, e in tutta questa “ammuina”, O presidente che dice? “S’è  levato a miez e botte”. Sul treno per Roma, posta intorno alle 16 “per presentare il libro postumo di Gianni Borgna. I rapporti umani contano, anche in tempi di barbarie”. Capisci a me.

Emilio Magliano

 Foto: in alto Valeria Valente con Tonino Amato; più in basso la lettera in questione