La strana storia di He Wenxun, tranquillo pensionato cinese dimenticato dal suo Stato

Probabilmente la fotografia è di qualche anno fa, si chiama He Wenxun ed è un tranquillo pensionato cinese che vive nella regione di QianxinanBouyei. Il nome non vi dice nulla? Comprensibile, visto che non ha detto nulla nemmeno alle persone per cui lui pensava di lavorare, che poi sarebbe l’esercito cinese. La vicenda si può riassumere così: qualche mese fa He Wenxunè andato al distretto militare di Cheheng, è riuscito a farsi ricevere da alcuni ufficiali e ha detto “Signori ufficiali, ormai io sono vecchio, forse vi converrebbe mandare qualcuno più giovane a sostituirmi”. A sostituirti? E a fare cosa? A fare la guardia all’importante rifugio antiaereo segreto, è ovvio. Immaginiamo lo stupore di He Wenxun nel veder lo stupore negli occhi di chi gli stava davanti, così ha dovuto spiegare tutto dal principio. Verso la metà degli anni settanta era stato costruito un rifugio antiaereo segretissimo, destinato ai membri del governo cinese e a lui era stato dato il comando di un centinaio di militari perché lo proteggessero. Più volte gli ripeterono “segretissimo”. Poi gli anni passarono, morì Mao TseTung, gli uomini a lui affidati furono trasferiti ad altri compiti e la custodia del rifugio fu delegata a lui solo. Altri anni trascorsero, l’uomo si sposò, ebbe figli, poi nipoti, per comodità trasferì casa sopra il rifugio, ma sempre rimanendo fedele all’incarico assegnatogli. Di giorno faceva vita di famiglia, stando sopra il rifugio poteva controllare agevolmente, ma la notte lasciava tutto e tutti per trasferirsi dentro il rifugio a fare la guardia. Immaginiamo che per più di quarant’anni avrà tenuto lontani moglie, figli e poi nipoti dalla curiosità di varcare quella soglia blindata. Probabilmente avrà passato ore ed ore a discutere con la moglie per spiegare che quel suo comportamento era naturale, anzi giusto, insomma era pur sempre un militare e doveva saper rispettare gli ordini. Poi arrivò la pensione e la moglie gli avrà detto “e ora?”. Forse per questo si è deciso ad andare al distretto militare a chiedere lumi. Peccato che lì abbia scoperto di essere stato dimenticato come dimenticato era stato anche il ‘suo’ rifugio. Immaginiamo che ci sia rimasto male. Immaginiamo con quale imbarazzo debba aver dovuto spiegare tutta la storia alla moglie (e ai figli e ai nipoti).

Morale? Forse non c’è, oppure potremmo pensare che lo Stato, in qualunque parte del mondo si trovi, non vada mai preso troppo sul serio

C.P.