“L’Italia ha bisogno del teatro d’impegno civile…”: intervista a Michele Ido, produttore dello spettacolo “Il Sindaco Pescatore

Produttore tra i più attivi ed attenti del panorama teatrale nazionale, Michele Ido sta attualmente portando in giro il suo ultimo spettacolo, “Il Sindaco Pescatore”,  che racconta le vicende esistenziali e politiche del primo cittadino di Pollica ucciso dalla camorra Angelo Vassallo. La pièce, che ha come protagonista  il noto attore Ettore Bassi, vede la regia dell’esperto Enrico Maria Lamanna e sta ottenendo un grosso successo di pubblico in tutta la penisola.

Di questo ed in generale del teatro d’impegno civile discutiamo con Michele Ido….

“E’ sempre più complicato fare teatro d’impegno civile nel nostro Paese- esordisce Ido-  pochissima la gente disposta ad investire in questo campo e veramente sparute le strutture disposte ad accoglierlo. Un percorso in salita che però può poi riservare inaspettate soddisfazioni… “.

– Andiamo in dettaglio…

“Semplicemente la gente non è abituata a sentir parlare di legalità, di personaggi che si ribellano al malaffare, nè ad assistere a spettacoli di denuncia. Per lo più sono anestetizzati da proposte tranquillizzanti ed insipide che fiaccano ogni spirito di reazione. Per non parlare di un’informazione che poi mette ai margini tutto ciò che non è comodo e funzionale al sistema. Quando poi il pubblico viene avvicinato nel modo giusto, con l’attenzione dovuta, invece, si ha modo di verificare che non aspetta altro che partecipare a cose che lo emozionano, che lo toccano nel profondo. E allora è possibile lasciare un segno, spingerlo alla riflessione, farlo tornare a casa  con la voglia di essere protagonista della sua vita e non solo avido e passivo consumatore”.

– Tutto questo è successo con “Il Sindaco Pescatore”…

“Sì, chi vede lo spettacolo ne risulta coinvolto, alla fine applaude, si commuove, è un tutt’uno con chi sta sulla scena. Una  sana indignazione torna a galla e spinge all’attivismo, alla non rassegnazione al peggio, alla consapevolezza che le mafie se non trovano terreno fertile intorno ad esse hanno molta più difficoltà ad imporsi”.

–  Continuerà quindi per la strada intrapresa…

“L’intenzione è quella e ce la metterò tutta per lavorare e riuscire ad imporre altri progetti simili: sono interessato anche ad organizzare network  tra teatro e giornalismo d’inchiesta per lavorare sul recupero della legalità, sulla memoria storica delle tante stragi di stato mai risolte, sulla educazione alla trasparenza e al senso civico. Ognuno di noi può e deve fare la sua parte, il nostro paese non merita la caduta verticale che sta vivendo”.

Pasquale Bottone