L’Italia di Renzi. Ma dov’è la luce in fondo al tunnel, non si vede… Legalità e moralità pubblica scomparse dal radar delle coscienze

Legalità e moralità pubblica scomparse dai radar delle coscienze. La scena è quella che è. Con un Segretario-premier che glissa nascondendosi dietro uno strumentale garantismo, con il maggior partito italiano e di governo – il Pd – pieno, zeppo di indagati, condannati, riabilitati e rinviati a giudizio, con amministratori locali in manette, con parlamentari con conti in sospeso con la Giustizia, con onorevoli “disonorevoli”, con un “Padre costituente – Denis Verdini – con una condanna per bancarotta in primo grado e sei rinvii a giudizio sempre per affari di soldi. (sei “presunzioni di innocenza” o sei “presunzioni di colpevolezza”, fate voi), con un premier e con una ministra con genitori borderline in materia di legalità. Diciamola tutta. Il quadro politico, economico, sociale e morale del nostro Paese è inquietante. Senza dire delle tinte fosche che colorano i numeri sulla crescita sciorinati dal governo e puntualmente smentiti dall’Istat e contestati dall’Europa, dei cupi colori sui livelli occupazionali tra i più bassi del Vecchio Continente nonostante le mirabilie promesse dal Jobs act, sulle crepuscolari sfumature di grigio sulla corruzione sempre più dilagante nonostante Raffaele Cantone, sull’impoverimento delle famiglie in seguito anche al mancato ricambio generazionale nel campo del lavoro, su una intera generazione condannata alla precarietà. E il peggio deve ancora venire. Arriverà quando i nonni – pilastri del welfare familiare – se ne andranno. E con essi le rispettive pensioni. Saranno guai. Parole banali, scontate? Non ne trovo altre, talvolta la realtà è banale nella sua drammaticità. E per descriverla non riesco a trovare parole non banali. Un quadro aggravatosi nell’ultimo quinquennio in seguito all’operazione “Salva Italia” orchestrata da Giorgio Napolitano, il presidente emerito da oltre sessant’anni a carico dei contribuenti. Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, ecco Il Tridente del Quirinale non scelto dai cittadini che ha demolito le antiche certezze sociali conquistate in anni di lotta. Pura opera demolitrice non accompagnata da un progetto di ricostruzione di strumenti atti a garantire i diritti. Il tunnel è lungo e – checché ne dica qualcuno – la luce in fondo non riesco a vederla…

Marino Marquardt