L’intervista tv a Riina jr. “Chiudete Porta a Porta!!”. La petizione lanciata su change.org da Salvatore Lo Presti

Salvatore Lo Presti ha soli 21 anni, attivista del Movimento  Agende Rosse Rosario Livatino, dicono sempre che i giovani in Italia non sono attivi, eppure è l’ideatore della raccolta firme su Change.org. in cui si chiede la chiusura della trasmissione Porta a Porta, manifestando lo sdegno per ciò che sta accadendo al servizio pubblico in Italia dopo che l’intervista di Bruno Vespa al figlio di Totò Riina, condannato a 8 anni e 10 mesi per Associazione Mafiosa è andata in onda lo scorso 6 Aprile su RAI 1. 

Petizione con cui si coglie il consenso della parte sana e onesta del Paese e che ha già determinato la reazione  da parte della società civile,  e soprattutto dei familiari delle persone uccise dalle Mafie – Sono rimasto nauseato, la Rai è Servizio pubblico e fa pubblicità a Cosa Nostra, perché di questo si è trattato, ho fatto solo il mio dovere con il lancio della petizione – mi dice Salvatore Lo Presti con toni secchi e decisi e continua auspicando che le manifestazioni in piazza e i Sit-in di fronte alle sedi della Rai si moltiplichino sempre di più: – La trasmissione in diretta non l’ho vista, ho guardato il video sul web dopo che è andata in onda e ho provato sconcerto, e soprattutto ho pensato alle persone morte per colpa della Mafia, cui è stato dato l’ennesimo schiaffo in faccia

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Da attivista  ho conosciuto i parenti delle vittime, ho conosciuto Salvatore Borsellino, sono tutte persone meravigliose e fantastiche. Il silenzio del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e quello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cui fratello è stato ucciso dalla Mafia, mi spinge ancora di più a seguire e sperare che i cittadini reagiscano. Le firme alla petizione sono arrivate a 120.000 in poche ore, spero davvero che come Sabina Guzzanti si è precipitata a fare il sit-in di fronte alla sede Rai di Via Mazzini, e come in queste ore aderiscono le altre città, Torino, Napoli, Milano,  così si possa arrivare a manifestare nelle piazze, perché è gravissimo – continua senza perdere il filo del discorso e quando gli chiedo se ha paura, se per lui quest’occasione data al figlio di Totò Riina,  di parlare dal Servizio Pubblico si possa leggere come un messaggio alla Mafia o allo Stato mi risponde: – Credo sia rivolto alla Mafia come a qualche “pezzo”deviato dello Stato  ma non ho paura, sento solo la necessità di manifestare lo sdegno, la riluttanza e fare di più, con sempre maggiore impegno, soprattutto attraverso il rapporto diretto con le scuole, con le istituzioni, perché è vergognoso quello che è successo, soprattutto dopo che il Presidente del Consiglio Renzi, vanta anche il cambio di Dirigenze della Rai…In cosa è cambiata?! Bruno Vespa non era neanche il giornalista dalle domande scomode, lo ha trattato come “un ospite d’onore” e invece è un condannato ad 8 anni e 10 mesi per Mafia –  Salvatore Lo Presti,  ci restituisce il senso pieno di questa brutta pagina della storia della Rai, della storia dell’Italia, del concetto di Pubblico Servizio rappresentando a sua volta, per il suo spiccato senso del dovere e la “giovane età”, una speranza per il vero rinnovamento civile e morale del Belpaese.

Nadia Lisanti