L’Editoriale. Tranquilli, loralegale.eu non sarà un “giornale fotocopia”. Promesso. Voi intanto leggeteci e spegnete la Tv…

Torna l’Ora Legale, in controtendenza e con qualche giorno di anticipo sulla scadenza solare. Nell’accingermi a dirigere questo giornale on line che si propone di favorire e di incoraggiare, come si evince dallo stesso nome della testata, un diffuso ritorno alla legalità nel Paese, forse proprio a partire dall’informazione, due parole ai lettori sulla ripresa di un dialogo, che già si è avvalso di prestigiose firme. Continuiamo a remare in direzione ostinata e contraria, perché vogliono convincerci che l’eccezione e la regola – già ci aveva avvertito Brecht – istituzionalmente hanno invertito il loro ruolo. E la stampa ben fiancheggia questa facile demagogia da festa, farina e forca. Festa per pochi, farina a caro prezzo, e forca per chi non la pensa come loro. Dov’è andata a finire la democrazia rappresentativa? E le regole della trasparenza nell’opinione pubblica? E la terzietà di chi vi deve giudicare? Suvvia, siamo un Paese moderno, anzi: europeo. E’ meglio mettere in vetrina quello che non si ha e nascondere miserie e difficoltà di chi non arriva nemmeno a fine mese. Il sistema tien ben strette le rendite di posizione: aumenta le tasse e non agisce contro la corruzione. Depreda di risorse cultura, scuola e ricerca (siamo tra gli ultimi in Europa), ma sostiene banche. Schiaccia di tasse il popolo della partita iva e la piccola e media impresa (che rappresenta l’80 per cento del tessuto produttivo italiano) ma la PA se la prende con calma per quanto riguarda i pagamenti… (in barba al regolamento UE che determina il 30 e 60 giorni il pagamento delle fatture…) E intanto il posto fisso resta un privilegio per pochi. Ma come, ci avevano detto in tempi non sospetti, rimboccatevi le maniche e datevi da fare. Ma voi, cosa fate per aiutare i giovani lavoratori autonomi? E vogliamo parlare dello spettacolo o della cultura, di come sono i primi comparti ad essere penalizzati per recuperare risorse da destinare al debito pubblico o al salato ticket che dobbiamo pagare alla liebe Frau Angela? Che da donna con gli attributi fa marciare la locomotiva tedesca sostenendo il consumo più che la produzione. Roba che al confronto farebbe rivoltare Keynes… Ci dicono, per mascherare la crisi dei consumi e la perdurante crisi del mercato interno, che l’export è in costante crescita. Ma quale export? Quello dei grandi marchi e non certo quello delle piccole e dinamiche imprese d’eccellenza… E allora, come lo alimentiamo il turismo? Come intendiamo rendere attrattivi i nostri beni culturali ? (secondo l’Unesco l’Italia custodisce buona parte del patrimonio dell’Umanità, ma se le classifiche mondiali siamo il quinto Paese più visitato, per contributo del settore al PIL siamo molto, ma molto più in basso). Mi vien da pensare che tutti gli slogan di ripartenza del sistema sono solo parole vuote di sostanza, costrutto, significato. E allora l’Ora Legale intende fare questo: svelare, dissimulare, spiegare. Riportare, per utilizzare la metafora, l’interlocutore a teatro: dove l’azione è diretta, senza infingardaggini. Non come in tv, regno della simulazione. Il Paese è reale, la difficoltà della gente sono reali: lo testimonia lo scollamento, anche economico, delle classi sociali. Per questo serve raccontare le cose per quelle che sono. Senza paura. Il mio editoriale di apertura voleva essere una riflessione “leggera” (nel senso di Calvino) sul referendum istituzionale. Ma io farò come mi hanno insegnati i miei maestri fotografi: un’immagine deve suggerire, non insistere. A questo punto mi risulta difficile dire la mia rispetto ad una scelta referendaria motivata più da ragioni politiche che di riforma istituzionale. Eppoi, il riformismo: ma è reale? Per chi è stato fatto? Mi sembra che dalle parti di Roma continuino a giocare a “padrone e sotto”, invertendosi ogni tanto i ruoli. Non ne ho, certo, solo per le ragioni del SI, che – tanto per iniziare – vedrebbe svuotata ogni rappresentanza democratica, ogni valore del voto, con Parlamento in simil-Porcellum (tra l’altro incostituzionale…) e immunità garantita anche ad amministratori regionali e locali. Dall’alto lato la diminuzione del numero dei parlamentari e l’abolizione del Cnel porterà notevoli risparmi. Ma siamo sicuri che i costi della politica verrebbero dimezzati se sono in arrivo nuove indennità e prebende per la neo-Casta? E come la mettiamo sui nuovi conflitti di competenza? Insomma, ne avete abbastanza per formarvi un’opinione e scegliere in assoluta libertà. Sempre che siate in grado di spegnere la tv in prima serata almeno un mese prima del voto. E parimenti preferire, per lo stesso periodo, un sano e salutare libro al posto di giornali fotocopia. Tanto, inutile che ce ne facciamo un’illusione, il giornalismo indipendente non esiste più. Noi? Continueremo ad informarvi con obiettività, mantenendo fermo un impegno: la costante ricerca della verità.

Francesco Bellofatto