La crisi del Movimento 5 Stelle a Viterbo, opposizione indistinta tra le opposizioni …

Conoscete benissimo la situazione di Palazzo dei Priori perchè la si debba ripetere ancora una volta: Michelini resta Sindaco ormai con un consenso interno che non è neanche facile quantificare, gli unici momenti di pace di questa maggioranza sono quelli in cui il quadro politico si ferma, in attesa di non si sa bene cosa. Perchè quando si rimette in movimento sono subito scontri, polemiche e guerre che scoppiano. In questo scenario desolante che, nè la città nè chi ha votato nel 2013 Michelini merita,  cerca di muoversi l’opposizione. Solo che, all’interno di quest’ultima, mentre il centrodestra mostra almeno il fatto suo, incalzando sovente la maggioranza con la dovuta esperienza (vedi la pronta azione di denuncia del consigliere Buzzi sulla discussa delibera del 18 febbraio o le provocazioni talvolta un po’ “guascone” nei modi ma sempre ben documentate nella sostanza ed espresse a dovere in consiglio  del ben noto Santucci, entrambi assecondati con puntualità dall’ex sindaco Marini), i Cinquestelle non riescono ad inventare una loro politica efficace ed incisiva sin dall’insediamento di questa amministrazione, Non mancano talvolta piccole battaglie volenterose come quelle sull’acqua pubblica, la difesa degli animali, ma i pentastellati neanche dinanzi alla presentazione di una mozione di sfiducia contro sono riusciti a mettere in difficoltà Michelini e Company. Il loro portavoce De Dominicis scompare anonimamente tra le varie voci d’opposizione in consiglio spesso e volentieri, tranquillamente assimilabile alle varie voci del centrodestra: I toni ultramoderati della sua esperienza a Palazzo dei Priori non sono comprensibili se ricondotti ad una forza che dal punto di vista nazionale si proclama apertamente antisistema; toni che nemmeno i veri conservatori a Palazzo, di cui prima parlavamo, si permettono, anzi… Allora forse è giunto il momento di dire che la fase dei cInquestelle che si confondono nel mare nostrum delle opposizioni è giunta a conclusione perchè contraria al mandato ottenuto dagli elettori: è l’ora che i pentastellati mostrino i muscoli e si candidino ad essere il motore di chi vuole consegnare agli archivi l’esperienza Michelini. Non è più il momento di alleanze di gruppo indistinte, di appoggiarsi a quello o a quell’altro gruppo civico, da statuto  il “movimento” deve essere capace di intraprendere, contrastare o proporre in completa autonomia, senza partnership reali o anche solo ipotetiche, Non possono permettersi i traccheggiamenti del centrosinistra, le strategie comuni del centrodestra anche quando fanno un’interrogazione o votano contro una delibera, indipendenti da tutto e da tutti. Principi base che  dovrebbero essere rispettati da tre anni e che vengono puntualmente dribblati. Al portavoce De Dominicis il compito di farsene garante o di rimettere a disposizione il mandato, come da statuto.

(J.M.D.P.)