Migliorare la vita: perchè il cioccolato fondente fa bene alla salute

Dimenticate i diamanti, è il cioccolato, credo sarete d’accordo, il miglior amico delle ragazze”, così afferma la scrittrice Carole Matthews. Ad oggi possiamo dire che questo alimento è un vero tesoro, non solo per l’universo femminile, ma per l’umanità intera. Infatti, oltre ad una ricca storia alle spalle, negli anni si è visto che presenta molte evidenze scientifiche che permettono di osannarlo come un vero toccasana per la nostra salute. Nota è la ricerca fatta sulla popolazione Kuna, al largo della costa di Panama. Da questi studi si è visto che gli abitanti di questa zona, consumatori di grandi quantità di cacao, presentano complessivamente un basso indice di ipertensione e la loro pressione sanguigna non aumenta con l’età. Queste persone inoltre hanno un basso rischio di contrarre diabete mellito, infarto del miocardio e cancro.

Ci si è quindi iniziati ad interrogare se potesse essere il cacao il responsabile di questi benefici. Nonostante i dubbi iniziali di alcuni scettici, si è dimostrato che facendo migrare questi abitanti nel continente, essi si abituavano rapidamente alla dieta locale, aumentando così il rischio di contrarre patologie cardiovascolari. Diplock et al. nel 1999 sul British Journal of Nutrition puntualizzano che: “Un alimento può essere considerato ‘funzionale’, se è sufficientemente dimostrata la sua influenza benefica su una o più funzioni del corpo, oltre ad effetti nutrizionali adeguati, tanto da risultare rilevante per uno stato di benessere e di salute o per la riduzione del rischio di una malattia. Gli effetti benefici potrebbero consistere sia nel mantenimento che nella promozione di uno stato di benessere o salute e/o in una riduzione del rischio di un processo patologico o di una malattia”. Come “non tutto è tutto oro ciò che luccica”, allo stesso modo possiamo dire che non tutto il cioccolato ha gli stessi effetti. Il vero “alimento-farmaco” è  infatti il fondente: studi a riguardo dimostrano che, minore è la concentrazione di zuccheri presente nel prodotto finale, migliore è l’effetto benefico da esso apportato.

Il suo potere deriva dalla presenza di alcune sostanze bioattive presenti, definite polifenoli, in particolare flavonoidi. Questi ultimi sono un numeroso gruppo di metaboliti secondari delle piante, di cui oggi ne conosciamo circa 4000. A seconda della loro struttura chimica si distinguono sei sottoclassi: flavonoli, flavoni, flavononi, isoflavoni, antocianidine e flavon-3-oli (presenti nel cacao). Questi componenti sono distribuiti in quasi tutto il regno vegetale, dove svolgono funzioni di pigmenti, fito-ormoni e agenti protettivi nei confronti delle radiazioni UV. Negli animali svolgono un ruolo di antibatterici, antivirali, analgesici, antiallergici, epatoprotettivi, citostatici, apoptotici ed estrogenici / anti-estrogenici. La loro diversa funzionalità è dovuta ad una serie di meccanismi molecolari tra cui attività antiossidante e modulazione della trascrizione genica ed epigenica. Gli antiossidanti sono sostanze capaci di neutralizzare o ridurre il danno causato dai radicali liberi nel nostro organismo, proteggendoci quindi da potenziali pericoli come ossidazioni cellulari, mutazioni genetiche e sviluppano, inoltre, un importante ruolo nei fenomeni di invecchiamento. La scala di ORAC è un “tool” che ci permette di identificare la capacità antiossidante di un nutriente. Si è visto che il cioccolato definito “dark”, quindi con bassa presenza di zuccheri, presenti un valore molto elevato, maggiore rispetto a frutti o verdure. I principali polifenoli del cacao sono epicatechina e catechina. A livello pratico cosa si può affermare? È stato scientificamente provato che sia il cioccolato fondente sia il cacao possano abbassare il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari. Queste sono la prima causa di morte al mondo e sono associate ad ipertensione, fumo, iperlipidemie e diabete mellito.

L’arterosclerosi è il risultato di una serie di risposte infiammatorie a livello molecolare e cellulare che portano allo sviluppo di lesioni nelle arterie di grande e medio calibro. L’infiammazione cronica è responsabile della progressione dell’arteriosclerosi attraverso differenti stadi. Il risultato di questa cronicizzazione dell’infiammazione è l’aumento del numero di macrofagi e linfociti: cellule immunitarie che promuovono la formazione di lesione alle fibre muscolari attraverso la secrezione di una serie di molecole. Qual è dunque il risultato? L’ingrossamento delle arterie che può portare ad un blocco del flusso sanguigno è senza dubbio una delle conseguenze più probabili. La dieta è uno dei più importanti fattori che influenzano fortemente l’incidenza di malattie cardiovascolari. È stato dimostrato scientificamente che i flavonoidi siano in grado di limitare il rischio di contrarre queste patologie riducendo l’infiammazione, e proteggendo da stress ossidativi. I polifenoli del cacao e del cioccolato “dark”, oltre a svolgere questa importante funzione, hanno anche un ruolo importante sul sistema nervoso centrale poiché proteggono l’individuo da neurodegradazione e neuroinfiammazione, protagoniste in particolar modo del morbo di Parkinson e della malattia di Alzheimer. Massolt e collaboratori dimostrarono che l’odore di cioccolato fondente, inoltre, poteva sopprimere nell’organismo l’appetito, abbassando i livelli di grelina, ormone che quando secreto aumenta il senso di fame. Un moderato consumo di questo nutriente potrebbe quindi essere benefico per chi soffre di obesità. Oltre ai polifenoli troviamo nel cioccolato fondente anche vitamine, fibre ed alcuni sali minerali come il magnesio. Esso sembrerebbe avere un importante ruolo nella prevenzione del tumore al pancreas. Cibi con alto contenuto di questo sale minerale, quindi, si pensa svolgerebbero il ruolo di contrastare la formazione. Il tumore al pancreas è diverso rispetto a tutti gli altri tipi, il tasso di sopravvivenza a cinque anni è davvero basso e ciò rende la prevenzione e l’identificazione dei fattori di rischio o predittivi associati al cancro al pancreas molto importante. Nonostante questo caso specifico sia ancora da validare in via definitiva, possiamo comunque affermare che i polifenoli hanno invece un ruolo anti-carcinogenico, in quanto sono in grado di rimodellare l’epigenoma.

Questo consiste in una serie di molecole, tra cui enzimi, in grado di modulare l’espressione dei geni presenti nel nostro DNA. Tra questi esistono oncogeni ed oncosoppressori, se i primi favoriscono lo sviluppo del cancro, i secondi ci difendono. Qualora si attuino dei meccanismi che permettano il silenziamento dei nostri geni alleati, il cancro può avere la meglio e dar vita alla sua inesorabile avanzata. I polifenoli hanno un effetto su questi modulatori non permettendo il verificarsi di questo evento. Concludendo, quindi, possiamo affermare che il cioccolato fondente è sicuramente un alimento funzionale con molte ed ottime proprietà benefiche per il nostro organismo. È consigliato quindi consumarlo con le dovute moderazioni, facendo bene attenzione alla quantità di zuccheri presenti. Pertanto, si consiglia di non scegliere un qualsiasi cioccolato fondente, ma di focalizzarsi per lo più su prodotti che ne contengano una quantità percentuale almeno del 75%, poiché più ricco di questi agenti antiossidanti. D’altra parte se è vero che il cibo può essere la nostra medicina, questo sicuramente è un pratico esempio. Va però ricordato che nessun alimento è la panacea di ogni male, ma nel complesso ogni nutriente può svolgere, se assunto correttamente e senza abusarne una funzione a noi benefica.

FRANCESCO SERAFINI

Biotecnologo con laurea magistrale in Biologia Cellulare e Molecolare presso l’Università degli Studi della Tuscia e specializzando in “Scienza dell’Alimentazione e Nutriterapia” presso l’Università degli Studi della Tuscia. Ha frequentato il corso di “Alimentazione pratica nello sportivo” e frequenta il corso di “Nutrizione ed integrazione nel paziente oncologico” presso Scuola di Nutrizione Salernitana. Si è interessato nella sua carriera universitaria di “Checkpoint immunologici e regolazione della risposta immune. Blocco del CTLA-4 come nuova strategia di immunoterapia tumorale” e di “A novel synthesis of bioactive Dopa-peptidomimetics by biocatalytic processes”.

Bibliografia:

• David L. Katz, Kim Doughty, and Ather Ali – “Cocoa and Chocolate in Human Health and Disease” Antioxidants & Redox signaling (2011)

• Christian Busch et al – “Epigenetic activities of flavonoids in the prevention and treatment of cancer” Clinical Epigenetics (2015)