Finito l'”effetto Serra” temperatura mite a Palazzo dei Priori… L'”aprile dolce dormire” di pd e maggioranza…

Qualche mese fa il clima si era surriscaldato  a Palazzo dei Priori, colpa del terribile effetto Francesco Serra che aveva “accaldato” fin troppo maggioranza e minoranza … Ora nel Palazzo il clima è diventato mite, talmente mite che induce al sonno, d’altronde si dice o non si dice “aprile dolce dormire”? Una amministrazione alla camomilla si appresta ad attraversare le poco perigliose acque di due anni di mandato: saranno ravvivate, vedrete, solo dalle invenzioni sgarbiane in salsa viterbese di Barelli, dalle pennichelle di Delli Iaconi  e dalle improvvise levate di scudi del Rossi che magari accuserà Michelini di ogni nefandezza finchè non gli avrà concesso anche le terme, il campo sportivo, la periferia sud, nord est ed ovest e tutta piazza della Rocca  per la sua rassegna. Certo che dal dottor Francesco Serra era lecito aspettarsi di più: abbandonando la protesta ci ha consegnato 24 mesi da sbadiglio; ma perchè, lo ha fatto? E soprattutto dopo, se davvero gli sforzi di cambiamento, suoi e degli altri 7, erano stati drasticamente fermati  da ferree logiche di partito, perchè lo stimatissimo cardiologo non lo ha abbandonato il Pd? Accettare di essere messo in riga da un Panunzi colto da improvvisa voglia di compromesso col Fioroni non è da lui, specie se davvero non ha intenzione di presentarsi alle prossime elezioni. I 7 dissidenti, purtroppo, una bella figura non l’hanno fatta e con la loro uscita di scena da combattenti, non lo si può negare, inevitabilmente hanno perso credibilità politica. Un partito di cui non si condivide il modo di procedere, con poca discussione interna, si lascia senza scrupoli: soprattutto se si ha la prova lampante che quel suddetto partito è nelle mani di due ( tre?) padroni del consenso che antepongono tutto alle loro manovre e ai loro interessi. Restare in un pd così allineato e fedele alla linea della diarchia e solo a quella non so quale beneficio possa portare a chi lo ha scelto, oltre che noia e irritazione a quel poco di base elettorale magari che ancora è rimasta libera di pensare con la propria testa e che ci crede ancora… (sospettiamo che si tratti di un numero di persone davvero sparuto…). Quel che conta, comunque, è che questa pace armata alla camomilla scoppiata nel pd  rischia seriamente di regalare alla città due anni di immobilismo partitocratico assoluto, che potrebbe gettare Viterbo in una crisi sempre più profonda; ma il problema è che tranne qualche dovuta eccezione la città dei papi sembra davvero essere sempre più stata affidata ad un’intera classe politica per nulla meritocratica, dilettantesca e spesso arrogante che, tra maggioranza e opposizione, non promette nulla di buono. E se la nave affonda nessuno sembra aver voglia di interrompere il valzer delle clientele .. altro che candele, suonano solo più o meno allo stesso modo…

Josè Maria Del Prior