Etica e politica. Borseggiatori? No, alti funzionari di Stato… la banda del Rolex cambia formazione…

La banda del Rolex colpisce ancora. No, non stiamo parlando dei noti borseggiatori assurti per qualche tempo alla ribalta delle cronache milanesi. Quelli, di solito, agivano in due gruppi. Individuato il possessore del prestigioso orologio, un gruppo segnalava all’incauto automobilista una gomma a terra o simulava un piccolo tamponamento un secondo gruppo agiva fulmineo e strappava l’orologio dal polso di chi si era sporto dal finestrino per comprendere meglio cosa stesse accadendo. No, non è questa la banda tornata alla ribalta della cronaca. Questa pare composta da alti funzionari del commercio estero, da vertici di aziende legate a Finmeccanica e di altre industrie interessate alle commesse dell’Arabia saudita.

Parliamo di gente che guadagna in un mese quello che un comune mortale guadagna in un anno, tanto per intenderci. Non stiamo parlando di nomadi o di balordi di periferia, insomma.

I nostri si sono disputati senza vergogna i Rolex donati dal re Salman ai delegati italiani.

Stiamo parlando di gente che, in nome del Libero Mercato, non esita a sferzare i giovani disoccupati troppo choosy o i pensionati restii a passare a miglior vita alleggerendo le casse dell’INPS.

Di fronte agli orologi da oltre 20000 euro si sono comportati come gli impiegati alle feste aziendali dei film di Fantozzi. Hanno schifato i pur pregevoli cronografi realizzati a Dubai (e del valore di 3000/4000 euro) per concentrarsi sui Rolex. Tra loro è nata una battaglia in nome della più schietta meritocrazia. Chi meritava veramente l’omaggio regale? E di meritocrazia costoro se ne intendono davvero. Come altrimenti avrebbero potuto salire tutti i gradini di una fulgida carriera al servizio dello Stato?

E dove non si potuto combattere a viso aperto si è provveduto a scambiare i pacchetti. Perchè un leader, come avrebbe detto Machiavelli, deve essere ad un tempo “volpe e leone”.

I Sauditi, piuttosto inorriditi, pare abbiano procurato Rolex per tutti ma adesso non si sa più che fine abbiano fatto. Secondo disposizioni di legge, volute dal governo Monti, i funzionari pubblici non possono accettare regali che eccedano il valore di 150 euro. I doni che superano tale valore devono essere consegnati nella disponibilità della presidenza del consiglio. Almeno così dovrebbe essere perchè su che fine abbiano fatto i preziosi cadeux non si sa molto. Vuoi vedere che saranno venduti ed il ricavato usato per risarcire gli sciagurati investitori di Banca Etruria?

O magari, quando tra qualche giorno, non si parlerà più della cosa chi doveva avere avrà ed i rolex sauditi saranno un altro piccolo piccolo mistero che si aggiungerà agli altri misteri italiani.

Almeno dei Rolex rubati dalla banda dei borseggiatori si sapeva che fine avessero fatto e, udite, udite, qualcuno è stato perfino recuperato.

Gianvittorio Musante