Vittoria è la città più grande della Sicilia che quest’anno è chiamata a rinnovare il proprio sindaco ed il consiglio comunale. In casa Dem la candidata a Sindaco Lisa Pisani, scelta all’unanimità, sta cercando di ricostruire il rapporto con la città. E’ stata archiviata la vecchia coalizione con Sel che alle precedenti amministrative si era apparentata con il Partito Democratico. La nuova formazione Sinistra Italiana, che vede in prima linea il partito di Vendola, non presenta nessun candidato e nessuna lista. D’altra parte la destra vittoriese candida Giovanni Moscato, di Fratelli D’Italia, con una coalizione civica senza simboli di partito. All’interno della coalizione c’è l’Udc con il consigliere Daniele Barrano e l’ex presidente di Ascom Antonio Prelati. A sorpresa, stranamente, nella coalizione a sostegno di Moscato troviamo anche il consigliere uscente di Sel Giuseppe Mustile ed il Consigliere uscente di Megafono, fedelissimo del Sindaco uscente Giuseppe Nicosia, Giuseppe Scuderi. Caos nel Movimento 5 stelle dopo l’abbandono di una buona parte di militanti e della Dottoressa Irene Nicosia alla quale non è stata riconosciuta la certificazione della lista e quindi la sua candidatura a Sindaco all’interno del Movimento di Grillo. Quest’ultima ha deciso di candidarsi a Sindaco della città di Vittoria costituendo il movimento civico Alternativa Vittoria ed incassando il sostegno del movimento politico Alternativa Libera, di Possibile il nuovo partito di Pippo Civati, di Sorgi Vittoria e Progetto Sicilia. In campo c’è anche la candidatura di Francesco Aiello, veterano della politica vittoriese ed ex leader del Partito Comunista. A sostegno di Francesco Aiello ci sono altre tre liste, Sicilia Futura, il Quadrifoglio e il Partito Socialista. Al suo progetto hanno aderito alcuni ex Pd e personalità del secondo circolo Pd come Salvatore Cilia, Salvatore Avola, Gianni Caruano e Giovanni Formica.
Insomma a Vittoria i candidati a Sindaco, in un panorama frastagliato e confuso, dovrebbero essere nove. A sorpresa anche Possibile, il neonato partito dell’On. Pippo Civati, parteciperà a questa competizione elettorale. A tal proposito abbiamo deciso di fare una chiacchierata con Valentina Spata, punto di riferimento di Possibile in Sicilia e portavoce nella Provincia Iblea.
Possibile a Vittoria sostiene la candidatura della Dottoressa Irene Nicosia. Da dove nasce questa intesa?
La crisi attuale caratterizzata da un diffuso malessere e da un generale disorientamento, tra l’altro legati ad un improvviso vuoto politico, impone la necessità di coniugare le istanze dei cittadini con le severe e crudeli leggi del mercato e dello sviluppo economico. A tal fine, Possibile ha sentito l’esigenza di scendere in campo e di sostenere l’unica candidatura per la città di Vittoria vicina ai nostri principi e ai nostri valori.
Per questo motivo, è nata l’intesa con Irene Nicosia e con Alternativa Libera che è il movimento politico alleato di Possibile in Parlamento. Movimenti, associazioni e singoli cittadini di Vittoria, costituitisi come semplici volontari della politica, hanno deciso di unirsi per candidarsi insieme a governare la città di Vittoria.
Siamo fortemente convinti che Irene Nicosia sia la persona giusta per portare avanti, insieme, un progetto politico innovativo e per ridare un volto diverso e nuovo alla città di Vittoria.
Lei ha sempre dichiarato che il Pd di Vittoria l’ha sostenuta negli anni in cui militava in casa Dem. Così come lei ha sostenuto il Pd vittoriese in tante occasioni. Che effetto le fa condurre una campagna elettorale contro il Pd vittoriese?
Non rinnego il mio passato. Il Partito Democratico della città di Vittoria è stato l’unico a sostenere il mio impegno politico negli anni in cui avevo tutti contro. Con molti di loro ho fatto un lungo percorso entusiasmante ma in politica, così come nella vita, si fanno delle scelte.
Io un anno fa ho deciso di andare via dal Partito Democratico perché ha smarrito ogni identità, ha tradito la sua storia ed ha ceduto, anche e soprattutto, sul piano della dignità politica e personale. Perché il Governo Crocetta si è rivelato il governo degli annunci e dei rinvii, solo in un campo è stato davvero operoso: nel raccattare esponenti di centrodestra, provenienti da tutte le formazioni siciliane. Personaggi ambigui, spesso con un passato di primo piano in giunte e amministrazioni che hanno contribuito a devastare la nostra terra. Coerente con i miei principi ho scelto di seguire l’On. Pippo Civati, che stimo profondamente e che riconosco come leader di un progetto che insieme a tanti amici abbiamo avviato da poco tempo. Quindi il mio impegno politico continua fuori dal Pd nell’obiettivo di creare un’alternativa di sinistra, in Sicilia e nella mia Provincia, capace di riportare speranza e fiducia nei cittadini.
Quindi nessun imbarazzo a fare la campagna elettorale contro il Pd vittoriese?
Imbarazzo? Non provo alcun imbarazzo per una scelta coerente con i miei principi ed il mio sentire. Vede io in controtendenza con il momento favorevole che vede assalire il carro dei vincitori, ovvero quello del Pd di Renzi, ho scelto di percorrere una strada diversa che rappresenta al meglio le battaglie che in dieci anni di impegno politico ho portato avanti. Non posso scontrarmi con l’obbligo di coerenza, con la determinazione e la convinzione che ho sempre manifestato in questi anni, avendo in mente un modello di politica e, soprattutto, un modo di fare politica, diversi dai canoni tradizionali cui siamo stati abituati.
Ad ogni modo noi non facciamo una campagna elettorale contro qualcuno. Mentre gli altri litigano noi stiamo cercando di mettere insieme le esperienze che si abbracciano, le storie che si incrociano, le ragioni e le istanze dei cittadini, ovvero di chi la crisi la vive nella sua pelle. Il nostro obiettivo è quello di creare insieme una rete di competenze e di esperienze che siano in grado di risolvere le grandi questioni che mortificano la città di Vittoria.
Lei ha sempre combattuto contro il trasformismo politico. Ha criticato e condannato le scelte del Pd nel momento in cui sono state aperte le porte ad esponenti del centro destra. A Vittoria accade esattamente al contrario. Un consigliere uscente del Pd e uno di Sel decidono di sostenere la candidatura di Giovanni Moscato, esponente di spicco di Fratelli d’Italia.
Non sono io a dover dare giudizi. Saranno i vittoriesi. L’unica cosa che posso e voglio dire è che io non sosterrei mai un candidato dell’estrema destra. Sono uscita dal Pd perchè è entrato il leader del trasformismo politico, l’On Nello Dipasquale, indi per cui mi sembra ovvio che non potrei mai sostenere un candidato di Fratelli d’Italia.
Il candidato Moscato cerca di mascherare il fatto che nelle sue liste ci sono tante personalità diverse per ideologia e storia politica, dicendo che per il bene di Vittoria lui accoglie tutte le persone per bene. Ecco, non sono d’accordo con lui. La mia storia politica non può assolutamente trovare punti di accordo con la storia politica di Moscato. La storia di Fratelli d’Italia è lontana anni luce, per principi, valori, ideologia, progetti e visioni, da quella della sinistra italiana nazionale e anche locale.
Fratelli d’Italia ha condotto una battaglia, a mio avviso facendo leva sul dolore degli altri, contro i profughi che arrivano nelle nostre coste. Io faccio una battaglia per costruire non i muri ma i corridori umanitari. Fratelli d’Italia va a braccetto con Salvini che con le sue ruspe vuole abbattere i campi Rom. Come potrei allearmi con chi ha queste posizioni estremiste? La mia battaglia non mette contro, tra di loro, i poveri ma cerca di difendere gli uni e gli altri attribuendo le responsabilità a chi non ha saputo trovare soluzioni per risolvere i loro problemi, sia essi profughi, sia essi poveri.
Vede c’è un’antichissima contrapposizione storica tra la destra e la sinistra basata sulla differenza del concetto di eguaglianza. Ecco, è su questo concetto che si fondano i valori, le ideologie e le storie politiche diverse tra una come me di sinistra e uno come Moscato di estrema destra. Per questo non condividerei mai il suo progetto anche se non ci sono i simboli.
E cosa pensa del M5S vittoriese?
Guardi non conosco bene le vicende e preferisco non entrare nel merito della situazione che ha visto una pesante scissione all’interno del movimento vittoriese. Chi mi conosce sa che non ho mai avuto pregiudizi sui militanti del movimento di Grillo. Anzi, mi sembra che in alcuni casi ho anche preso le loro difese. Devo dire però che nell’ultimo anno si sono verificati fatti, all’interno del M5S in Sicilia, che mi costringono a pormi una serie di dubbi sulla loro “buona fede” e sulla loro “genuinità politica”. A Ragusa, ad esempio, sono rimasta molto delusa del modo in cui si sono sbarazzati dell’ex Presidente del Consiglio Comunale distruggendo, in mala fede e con poca intelligenza, non solo l’alleanza che li ha portati a vincere nel capoluogo di Provincia ma anche quella maggioranza che gli permetteva di governare senza alcun problema la città. E per cosa? Semplicemente per interessi di potere. Questo a dimostrazione del fatto che anche loro quando governano o quando ci sono interessi di potere sono esattamente uguale agli altri. A Vittoria, guardando al loro candidato a Sindaco credo che ci siano interessi che vanno oltre il confine locale. Basti guardare alle nomine e ai nomi che legano l’Avv. Giurdanella con il gruppo parlamentare regionale. Ma qui la questione è molto ampia, forse arriva anche ai confini nazionali.
Chi è Irene Nicosia? Pensa che possa vincere queste amministrative?
Irene Nicosia è una donna molto sensibile e umile che con grande coraggio ha deciso di mettersi a disposizione della sua città. La sua determinazione e soprattutto il senso di affidabilità che trasmette rappresentano un punto di vantaggio per il nostro progetto politico.
Sono certa che Irene sarà il prossimo Sindaco di Vittoria e che il Comune diventerà la casa di tutti i vittoriesi.
Quali sono i vostri programmi per Vittoria?
Intervenire immediatamente in soccorso di tutte le persone disagiate (e non sono poche) che vivono in stato di abbandono, stornando fondi dal bilancio e predisponendo un’azione decisa nel comparto dei servizi sociali.
Redigere sin da subito un portfolio di progetti pronti a rispondere agli imminenti bandi per finanziamenti europei e/o altri bandi nazionali. Penso ai servizi per gli anziani, agli asili nido, agli spazi per i minori, a politiche contro la dispersione scolastica. Un progetto che mi sta a cuore è quello di rendere la città completamente accessibile attraverso interventi necessari a basso costo. La realizzazione di un grande centro culturale, una consulta di tutte le associazioni della città. Ma anche altri progetti. Attuare un vasto programma speciale di pulizia e bonifica dell’intero territorio, per rimuovere tutta l’immondizia abbandonata per ogni dove. Programmare una efficiente raccolta differenziata accompagnata dalla raccolta punti che servirà per far pagare meno ai cittadini la tassa per i rifiuti. A tal proposito voglio ricordare che la Regione Siciliana ha appena introdotto l’ecotassa, indi per cui se la raccolta differenziata non raggiunge gli standard previsti i cittadini dovranno pagare una ulteriore tassa.
Servono spazi pubblici per i cittadini. La Villa Comunale deve rinascere attraverso un progetto di risanamento e di massima fruibilità.
Al primo posto del nostro programma mettiamo sicuramente occupazione, famiglia e agricoltura.
Come intendete favorire l’occupazione e rilanciare l’agricoltura?
Il nostro obiettivo è quello di rilanciare l’occupazione, soprattutto quella giovanile. Il settore terziario, se ben organizzato, può offrire grande opportunità per giovani e donne. Anche sulle politiche ambientali c’è tanto da fare. Le energie rinnovabili rappresentano il futuro per tutto il Paese. Investire su quest’ultime vuol dire creare un ambiente sano e pulito e soprattutto creare tantissime opportunità di lavoro. Attivare all’interno del Comune lo “Sportello Europa”, un progetto che ho presentato a Vittoria due anni fa insieme ad alcune associazioni locali, che informa e aiuta concretamente i cittadini a realizzare progetti innovativi e vincenti. Organizzare anche momenti di formazione per i giovani imprenditori per renderli partecipi rispetto alle iniziative e alle opportunità spesso presentate dall’Agenzia Nazionale Giovani o da altri istituti simili. Fare un censimento, con l’aiuto di organismi competenti, di tutti i giovani della città di Vittoria per studiare concretamente le esigenze, le loro competenze, le loro aspirazioni. Può sembrare strano ma questo censimento è assolutamente importante per progettare soluzioni a medio e lungo termine rispetto alle opportunità lavorative rapportate alle risorse territoriali. D’altronde per me la politica è soprattutto studio e progettazione.
Sull’agricoltura…?
Quello che gli agricoltori chiedono è una politica concreta capace di restituire a questo settore e agli operatori agricoli il ruolo centrale che spetta loro nel processo di crescita del territorio. Noi siamo impegnati a mettere in campo tutti gli strumenti per riportare l’agricoltura ad essere il capo fila dei settori trainanti dell’economia della città di Vittoria ed è per questo che il sostegno e l’incentivazione del settore agricolo è un tema centrale della nostra azione politica, in particolare a favore di quelle realtà locali creative ed innovative che fanno dei nostri prodotti un punto di forza. E’ necessario sostenere i nostri imprenditori che con immensi sacrifici e con grandi sforzi economici continuano, con passione e fatica, il proprio lavoro per far si che il bene lasciato dai loro cari possa essere conservato, migliorato e consegnato ai propri figli nella speranza di un futuro migliore. Non si tratta solo di conservare un lavoro. Si tratta anche di tramandare un valore, una cultura, una tradizione e sono pienamente convinta che per rilanciare questo fondamentale comparto bisogna pensare a dei piccoli consorzi che rilanciano i prodotti del nostro territorio qualitativamente migliori rispetto a quelli che arrivano da altri paesi del Mediterraneo. Sicuramente la nostra battaglia contro gli accordi europei, che penalizzano la nostra agricoltura, continuerà con l’aiuto dei nostri parlamentari. Nel frattempo però bisogna riorganizzarsi nel territorio cercando di far comprendere che la ripresa economica debba necessariamente ripartire da un concetto molto semplice: “Prima di tutto l’Agricoltura”, perché il rilancio dell’agricoltura vuol dire anche ristorazione, commercio, logistica, conservazione del territorio, tutela e valorizzazione dei prodotti tipici, turismo e lavoro.
Si dice che i centri storici sono il cuore di ogni città. Come intendete valorizzare quello di Vittoria?
La realizzazione di un progetto di recupero e di valorizzazione del centro storico presuppone un atteggiamento di amore per la città. Si ha cura di qualcosa che si ama, di cui ci si sente parte e che si vuole condividere, contribuendo a farla migliorare, rimediando ai suoi mali, correggendone le condizioni negative.
Ecco, noi come Possibile abbiamo già realizzato un progetto sul centro storico di Ragusa che si chiama “Vivere il centro storico”. Da qui prenderemo sicuramente tantissimi spunti a partire dal fatto che il centro storico deve essere accessibile a tutti. Per abbattere le barriere architettoniche bisogna partire da iniziative semplici e fattibili nell’immediato. Realizzare gli scivoli per i diversamente abili in ogni locale e in ogni parte del centro storico attraverso un progetto collettivo. Dal riciclaggio della plastica, ad esempio, si possono ricavare gli scivoli. Attraverso il coinvolgimento di una rete sociale che vede la partecipazione delle scuole, degli oratori, delle associazioni, delle cooperative, raccoglieremo la plastica e la venderemo. Poi progetteremo e realizzeremo gli scivoli. Questo progetto è stato realizzato in altre città, compresa quella di Ragusa, e sono fortemente convinta che con l’aiuto di tanti vittoriesi di buona volontà si possa realizzare anche a Vittoria.
Conservare il centro storico significa riconoscere l’importanza della trasmissione alle generazioni future del significato e del valore di un patrimonio culturale. La condizione indispensabile perché i centri storici vengano conservati e vivano è quella di favorire l’uso e la fruizione più ampia degli spazi. Senza la presenza costante di persone che in quei luoghi risiedano, in assenza di attività, questi patrimoni non potranno essere trasferiti nel tempo. Non va inoltre dimenticato che il patrimonio architettonico costituisce un capitale, oltre che spirituale e culturale, anche economico e sociale di valore insostituibile. Cosa faremo? Ci occuperemo del recupero sostenibile del territorio; dell’innalzamento delle opportunità di crescita sociale ed economica delle comunità locali; del riutilizzo e la riconversione del patrimonio abitativo storico urbano; della valorizzazione delle risorse artistiche, naturali e culturali dei centri urbani; della crescita delle opportunità di sviluppo turistico del territorio; del rilancio produttivo degli antichi mestieri e dell’artigianato locale; di tenere aperti tutti i giorni musei, chiese, spazi culturali; di realizzare servizi pubblici comunali diffusi, efficienti e di elevato standard (compresi i piani di igiene urbana, di raccolta differenziata e di mobilità e trasporto sostenibile); di realizzare una rete WiFi diffusa e punti Internet pubblici funzionanti tutto l’anno; del miglioramento del quadro di vita quotidiano, perfezionando la fioritura e l’aspetto degli spazi pubblici comunali; di realizzare servizi, impianti ed attrezzature, per lo sport ed il tempo libero; di realizzare punti stabili, aperti tutti i giorni, di informazione ed accoglienza turistica; di favorire la realizzazione di servizi comuni (per esempio, lavanderia, punti di accoglienza, sale lettura) e tanto altro ancora.
Due proposte che riteniamo necessarie sono quella relativa alle telecamere di sorveglianza nelle aree pedonali dei centri storici per dare sicurezza ai cittadini e quella di migliorare il sistema della mobilità attraverso la ristrutturazione del sistema viabilistico e la definizione di politiche che favoriscano mobilità alternative (ciclistica e pedonale).
La rete infrastrutturale a Vittoria è molto precaria. Qual è il vostro progetto per metterla in sicurezza e per renderla efficiente?
Io credo che il problema principale è quello degli scarsi finanziamenti e delle gare a ribasso che non garantiscono l’esecuzione a regola d’arte dei lavori per il rifacimento del manto stradale. Mi spiego. Innanzitutto ritengo che non possiamo parlare di rifacimento delle strade quando ci si limita a tappare le buche o buttare un po’ di catrame sulle strade. Bisogna fare delle analisi ben accurate quando ci si trova davanti ad una strada “dissestata”. Mi hanno spiegato che quando nel manto stradale ci sono delle crepe a “pelle di coccodrillo” allora vuol dire che c’è stato un cedimento nel sottofondo, indi per cui in questo caso non basta coprire la crepa ma bisogna togliere il manto stradale esistente, scavare più in fondo, ricoprire con materiale non scadente e poi asfaltare. In Italia, ad esempio, ci sono alcune ditte che producono asfalti a rapida essiccazione che utilizzano resine insieme al bitume. Ecco, io credo che conviene comprare materiali più costosi ma più efficaci e duraturi. Se una strada è fatta bene le buche non si formano ogni anno.
Quali altre priorità per la città di Vittoria nel vostro programma?
Bisogna necessariamente ripartire dalle periferie non solo in senso urbanistico, ma anche sociale e culturale. Recuperare innanzitutto quell’idea di comunità che riguarda tutti i cittadini e tutte le zone della città. Nelle periferie bisogna andarci e bisogna realizzarci quelle iniziative capaci di attrarre l’attenzione verso quegli spazi spesso isolati e ghettizzati. Il nostro obiettivo è quello di “muovere le periferie” di Vittoria, ovvero dare un concreto riconoscimento alle risorse, alle competenze, alle culture che ci sono. E’ nostro dovere quello di creare una connessione tra attori sociali, opportunità, e risorse. Questa importantissima parte della città sarà sicuramente una delle priorità assolute del nostro programma elettorale.
Un altro progetto, facilmente realizzabile, è quello di rendere partecipi i cittadini nell’individuazione e nella soluzione dei problemi relativi alla città. A tal proposito, credo sia interessante prendere in considerazione il progetto “WhatsURP”, un servizio che con Possibile abbiamo realizzato nel Comune di Regalbuto attraverso il canale WhatsApp con lo scopo di trasmettere via smartphone, informazioni di pubblica utilità e interesse della città sfruttando la velocità e capillarità della App. In questo modo i cittadini possono indicare i problemi che rilevano nella città in modo tale che laddove è possibile si può intervenire tempestivamente.
Poi ci sono le scuole che per noi rappresentano una priorità assoluta. Saremo sempre al fianco di alunni e docenti per offrire tutto il nostro supporto. Combattere la dispersione scolastica attraverso progetti mirati e attraverso la realizzazione di un centro culturale che possa dare tutti gli strumenti necessari anche a quei bambini e a quei ragazzi che spesso partono svantaggiati rispetto ad altri. Organizzeremo tantissime campagne contro fenomeni diffusi come il bullismo, la violenza e l’alcolismo, così come campagne sul rispetto delle regole, dell’ambiente, sull’alimentazione sana e tanto altro ancora. Renderemo partecipi gli studenti nella valorizzazione del centro storico e delle periferie attraverso un modello di cooperazione innovativo. Vede, le idee sono tante, anche in virtù del fatto che spesso ci siamo confrontati con amministrazioni comunali virtuose acquisendo competenze e progetti facilmente realizzabili. Alle idee stiamo cercando di dare forma attraverso la progettazione a breve, medio e lungo termine per garantire alla città di Vittoria un concreto cambiamento nel presente e nel futuro. Noi non facciamo promesse che non possiamo mantenere ma cerchiamo di mettere in campo le migliori risorse per rendere la città di Vittoria vivibile.
Qual è il ruolo di Possibile nella società?
Possibile si propone di assumere il ruolo, attraverso l’impegno sociale, i programmi e le proposte politiche, di schieramento aperto al dialogo, senza pregiudizi e discriminazioni, all’interno del quale ogni necessità o problematica può essere affrontata con un confronto dialettico positivo e propositivo, con la partecipazione e la collaborazione della Società Civile, del mondo del lavoro e della cultura, senza trascurare la voce delle associazioni, delle categorie professionali, dei pensionati, dei consumatori, del volontariato, delle donne e soprattutto dei giovani.
(l.r.)
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