E-commerce: dove il superfluo diventa necessario

Sono lontani quei giorni in cui, per comprare un oggetto, era necessario alzarsi dal divano, recarsi nel negozio più vicino, cercarlo tra decine di scaffali e fare la coda alla cassa.

Oggi a sostituire tutto questo c’è l’E-commerce.

In Italia tutto nasce da un comunicato stampa della Olivetti del 1996 che nel sito www.mercato.it annunciava l’apertura di un Cybermercato dove era possibile acquistare libri, computer, articoli da regalo e molto altro ancora.

Questa forma di commercio online non ha più smesso di evolversi, ma anzi, grazie ad una sempre maggiore disponibilità tecnologica alla portata di tutti è diventato una realtà di acquisto ben consolidata.

Ma cosa spinge gli utenti a comprare online?

Sicuramente l’immediatezza dell’acquisto è una delle variabili più importanti, ma insieme a questa vanno considerati anche altri fattori: come già citato, l’assenza di file interminabili alla cassa e la comodità di non muoversi da casa (o da qualsiasi altro posto, dato che, grazie agli smartphone possiamo acquistare ovunque) giocano un ruolo molto importante.

La più ampia gamma di prodotti disponibili sicuramente rende allettante cercare prodotti su internet e la possibilità di avere a disposizione negozi disponibili 24h su 24 ne rende appetibile l’acquisto.

Un altro fattore che sicuramente influisce è il fatto di poter mettere a confronto in tempo reale lo stesso oggetto su più siti di e-commerce, trovando l’offerta più vantaggiosa, senza l’inconveniente di dover girare per tutta la città cercando il prezzo più basso (ricerca che il più delle volte termina con l’acquisto ad un prezzo leggermente più alto perché stanchi di tornare nel negozio precedente).

I negozi online sono molti, cosa spinge gli utenti a sceglierne uno piuttosto che un altro? Qui le differenze con i negozi “reali” non sono molte: se un buon allestimento di una vetrina di un negozio in centro è un requisito fondamentale per essere appetibile agli occhi dei clienti, cosi il design del sito di e-commerce deve essere altrettanto allettante per gli utenti che navigano in rete.

Non solo il design è importante però: se in un negozio “offline” il passaparola tra amici e conoscenti è fondamentale, per il web le recensioni sul prodotto ed il feedback di un negozio sono non solo utili, ma spesso necessarie per invogliare l’utente a comprare, dato che, non potendo vedere il prodotto, si deve affidare a chi prima di lui lo ha acquistato.

La tendenza a recensire ha cambiato irrimediabilmente anche gli acquisti fatti offline passando ad un modello di “Zero Moment of Truth”: questo mostra che i consumatori, plagiati dagli influencer e dagli altri utenti, prima ancora di trovarsi faccia a faccia con lo scaffale su cui la merce è esposta, già abbiano deciso circa l’acquisto del prodotto, condividendo poi la propria esperienza in rete cosi da arricchire il “momento zero” della verità di altre persone.

Non solo lati positivi però: infatti se l’e-commerce mette a disposizione una potenziale clientela molto ampia anche per i prodotti di nicchia destinati solo agli appassionati, nonostante negli ultimi anni comprare sul web è entrato nella quotidianità, è ancora molta la diffidenza di una parte degli utenti che sono restii agli acquisti online per paura della fregatura che si trova sempre dietro l’angolo.

Se l’oniomania, l’impulso a comprare qualcosa, era già presente prima dell’arrivo dell’e-commerce, con questo nuovo modo di fare acquisti la dipendenza da shopping compulsivo è alle stelle portando per lo più all’acquisto di oggetti di cui in realtà non abbiamo bisogno, ma il cui prezzo è così irrisorio da non potervi rinunciare.

Simone Rufino