Cronache italiane Cresce il numero delle auto senza assicurazione. Sarebbero oltre 4 milioni

Continua a crescere anche nell’anno in corso il numero delle auto senza assicurazione. Secondo le ultime stime in Italia sarebbero oltre 4 milioni i veicoli non assicurati, circa 1’8% del parco viaggiante. I dati sono il frutto di una ricerca Aci sulla base dei rilevamenti compiuti, in collaborazione con la Polizia stradale, in alcune zone dell’Italia centrale. L’evasione è un danno per gli automobilisti onesti, perché sulle loro polizze le Compagnie Assicurative caricano i costi dei mancati incassi di chi non si assicura, calcolati in due miliardi di euro, che comprendono anche il “Fondo di solidarietà alle vittime della strada”………. “E io pago!” mi viene in mente Totò.
La RC auto è obbligatoria. Se l’auto non ha i requisiti per viaggiare, si incorre in una multa che va da 841 a 3.287 euro. Somma che si riduce a un quarto se la copertura viene attivata entro 15 giorni dalla scadenza o se il veicolo viene demolito entro 30 giorni. Stesso discorso se si lascia il mezzo parcheggiato per strada. (Mi viene in mente un’auto che deve essere stata di colore rosso una volta ,ne resta qualche vaga traccia, la vernice è gravemente danneggiata, con i finestrini aperti, coperta di aghi di pino e resina, probabilmente dimora fissa di roditori, parcheggiata da mesi davanti a una scuola).  Se la polizza è scaduta da più di 15 giorni scatta il sequestro del mezzo, per riaverlo bisogna pagare la multa, il deposito e il rinnovo dell’assicurazione per almeno sei mesi. In caso d’incidente, se l’automobilista che ha torto non è assicurato deve pagare i danni di tasca propria.

Se non lo fa, a risarcire ci pensa il Fondo vittime della strada, che si rivale su chi ha torto (sempre sia in grado di risponderne ,se non detiene alcun bene,altri dovranno risarcire, per semplificare la comprensione :noi tutti). Nessun risarcimento per la vittima senza assicurazione. Se l’assicurazione è falsa, c’è la sospensione della patente per un anno, oltre alla multa, si incorre nella sanzione prevista dal Codice Penale con la reclusione da sei mesi a tre anni. Un fenomeno davvero preoccupante che riaccende ancora una volta i riflettori e le polemiche su due questioni complesse e purtroppo ancora irrisolte, ovvero gli elevati costi delle polizze assicurative  che variano notevolmente tra nord e sud del paese ma soprattutto emerge da tutto questo la scarsa sicurezza delle strade italiane. L’assicurazione auto è sempre più snobbata dagli automobilisti e l’obbligatorietà è solo sulla carta, se nessuno li ferma ,e non provocano incidenti possono viaggiare indisturbati per anni (i controlli incrociati a volte non intercettano i dati reali e non perseguono i morosi) dal momento che le sanzioni ci sono e anche il ritiro del veicolo ma ribadisco.. solo se vengono intercettati….”Ultimamente sta capitando qualcosa di molto strano , dice un assicuratore, da un po’ di giorni, alcuni clienti extracomunitari sono venuti a chiederci preventivi di rinnovo R.c.Auto.

Fin qui tutto ok, se non che le polizze verranno pagate dalla Caritas . Sono 15 anni che lavoro in assicurazione e questa cosa non mi era mai successa. Credo che tutti debbano sapere dove va il famoso 8×1000 alla chiesa cattolica. La replica della Caritas non è tardata ad arrivare: “Noi paghiamo l’assicurazione a tante persone che senza l’auto non potrebbero lavorare. Quando uno ha bisogno non guardiamo se è italiano o no, non guardiamo al colore della pelle né la religione. Quindi la segnalazione dell’assicuratore è fuori luogo. Se il signore non vuole dare l’8×1000 agli stranieri, quei soldi se li tenga pure”. Ma nella lettera del dipendente dell’agenzia assicurativa viene sottolineata la situazione, come un’anomalia mai registrata fino ad ora,per il numero di richiedenti. Evidentemente il servizio della Caritas è per tutti, ma forse pochi italiani sanno che potrebbero sfruttare questa opportunità, cosa di cui gli immigrati sono al corrente e non si sono fatti scappare….Ritengo sia giusto aiutare chi ha bisogno inoltre in questo modo chi viaggia è certamente più garantito. Se mi si consente un appunto però ,mi piacerebbe conoscere anticipatamente dove vadano esattamente i contributi delle tasse dei cittadini, ma lo Stato sulla trasparenza ha forti difficoltà a documentare,come anche il Clero, suppongo. Rendere questi dati pubblici… sarebbe una bella dimostrazione di buonafede,di civiltà e soprattutto di umanità più che giustificata…

Maria Grazia Vannini