Consiglio Comunale. Serra si dimette da capogruppo, la Mongiardo “eleva” la seduta, ma la vittoria è di Michelini… La buona amministrazione non abita a Viterbo

Il consiglio comunale di Viterbo più atteso, quello del 26 febbraio, un po’ la cronaca di un evento annunciato dal finale prevedibile. Il clima è quello che è, carico di tensione come di “nulla”, di burocratiche pratiche da svolgere, non c’è passione civile, coinvolgimento; tutto scorre tristemente, anche la “questione mattatoio” sembra solo un punto in più da trattare, qualcosa da discutere perchè bisogna farlo, la città con i suoi umori critici e le sue crescenti tensioni è lontanissima, inesistente quasi. Tornano i dissidenti volenti o nolenti, incapaci forse di opporsi con la decisione giusta alla politica misera delle convenienze, vince la testa dura di un Michelini che ha deciso di restare in paradiso a dispetto dei santi e purtroppo va avanti con compagni di ventura che non assicureranno nulla a Viterbo, anche perchè non sono interessati  a farlo… E’ malinconica ed inquietante l’uscita di scena di Serra da capogruppo Pd, dimissioni “gentili” le sue chiaramente originate, come lui stesso dice, da un pressing psicologico asfissiante, da una colpevolizzazione continua e dalla paura di una abiura piddina di massa. Va compreso Serra, personaggio temperamentoso, ma in fin dei conti riservato, quasi timido, che non se l’è sentita di diventare il maledetto che affonda una amministrazione di centrosinistra, anche se, fosse stato lui a staccare la spina,  probabilmente sarebbe stato, se a capo di una lista civica, il favorito alle prossime comunali. Cade con dignità ed eleganza dinanzi agli attacchi dei moderati e riformisti, che ormai diventano i padroni assoluti a  Palazzo la consigliera Mongiardo che con un intervento commosso e  ben letto e scritto  da oggi si autoconsidera libera di mandato, pronta a votare secondo coscienza ogni qual volta sia necessario; il suo è un attacco duro e senza giri di parole al metodo di lavoro usato sin qui dalla giunta Michelini e anche alla stessa essenza di un progetto di governo nato in un modo e divenuto poi solo cinica gestione del potere. E’ lei che con le sue parole alza il livello e riempie finalmente di contenuti l’ennesima seduta lunga e noiosa  di un altro consiglio comunale da dimenticare in fretta, retto sempre peggio da un presidente del consiglio sempre più drammaticamente fuori ruolo… La politica vera e la buona amministrazione .. altre cose di cui probabilmente la scalcinata truppa micheliniana non conosce il significato…

(J.M.D.P.)