Continua il viaggio dell’ “Ora legale” alla ricerca di nuovi sentieri o nuove osservazioni che diano motivo di riflessione, riguardo ad eventi incomprensibili realmente accaduti. Semplicemente sollecitando la memoria e il ricordo, nei confronti di fatti o personaggi scomparsi senza un perchè definitivo. Aggiorniamo i lettori dei progressi o dei regressi, delle indagini condotte dagli inquirenti alla ricerca delle persone che non si trovano più; scomparse apparentemente senza motivo o in condizioni di assoluta gravità. Oggi riproponiamo alla vostra attenzione il caso di Denise Pipitone (nella foto), la bambina di cui si sono perse le tracce nel 2004, sparì da Mazara del Vallo all’età di soli 4 anni, e da allora mai più ritrovata. Stava giocando davanti a casa, in via Domenico La Bruna, mentre la nonna materna Francesca Randazzo, a cui era stata affidata, preparava il pranzo, e di tanto in tanto la controllava attraverso la porta d’ingresso della sua abitazione. L’ultimo a vedere la bimba sarebbe stato un cuginetto che abitava poco distante, con cui la piccola spesso giocava. Piera Maggio, la madre della bimba ha scritto sul suo blog:” La nostra vita è cambiata, segnata per sempre.
La facilità dell’abominevole azione dei vigliacchi ha avuto il sopravvento nei confronti di una bambina indifesa. Con il passare del tempo la burocrazia ha trasformato il nostro dolore in azioni meccaniche, prive di ogni sentimento, quasi a dimenticare che dietro questo dramma esiste la nostra sofferenza, la tua stessa vita”. Inoltre ha dichiarato:”Defraudata dall’amore di mia figlia, ferita giornalmente da una apparente normalità giudiziaria e da un finto perbenismo, mi chiedo come mai sono trascorsi tutti questi anni, e chissà quanti ancora, perché si giunga ad una “Vera Verità” e ad una lenta e tanto attesa Giustizia. La nostra forte speranza di riabbracciare Denise è dentro di noi, aldilà del pensiero di alcuni. Noi vogliamo che i “Mostri” vengano assicurati alla giustizia e non lasciati liberi di vivere una vita indisturbati, sapendo di aver fatto del male. Mia piccola Denise, Noi continueremo a cercarti sempre, non molleremo mai. Anche se lontani, siamo vicini con il cuore e con la mente”.
Questi sono i pensieri giornalieri di una donna straziata dal dolore,mai rassegnata alla perdita di sua figlia, che quando scomparve aveva un’età così indifesa. Successe a mezzogiorno di un giorno qualunque, in un centro assolato della Sicilia in provincia di Trapani, a Mazara del Vallo. Si parlò all’epoca di una sorta di vendetta per opera della sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, con la collaborazione dell’ex fidanzato Gaspare Ghaleb, una ritorsione pianificata e maligna, che avrebbero portato a termine nei confronti del padre Piero Pulizzi, genitore sia di Jessica che di Denise, che ebbe l’ardire di amare un’altra donna. Fu sottintesa, ma si esplicitò in tribunale, una forma di gelosia vendicativa da parte di Jessica che, accusata del sequestro in concorso, della sorella Denise, fu condannata a 15 anni di carcere. Una serie di indizi chiari, univoci e convergenti, affermarono i pm di Marsala nella loro requisitoria, che indussero a ritenere che la Pulizzi, fosse l’autrice indiscussa del sequestro lampo. Colpevole senza alcun dubbio, infatti, non è mai saltata fuori un’alternativa concreta, a questa pesante accusa e in appello sono emersi molti più indizi a carico della donna oggi 26enne, rispetto a quelli del processo di primo grado.Eppure il 27 giugno 2013 fu assolta dal Tribunale di Marsala “per non aver commesso il fatto”. Assolta con la formula del secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale che così recita: “Mancata o insufficiente formazione della prova”. Per false dichiarazioni al pm, il Tribunale di Marsala condannò, invece, a 2 anni di reclusione Gaspare Ghaleb, 28 anni, fidanzato di Jessica in quel periodo. Per lui, il procuratore generale della Corte d’appello ha invocato il non luogo a procedere per “prescrizione” del reato.
Nel corso del processo d’appello è poi saltata fuori un’intercettazione ambientale, effettuata 40 giorni dopo il sequestro di Denise, in cui, secondo il perito Mendolìa, si percepiva la voce soffusa di Jessica Pulizzi, che sussurra alla sorella minore Alice: “Eramu n’casa… a mamma l’ha uccisa a Denise”. Dunque chi è il colpevole?E per quale reato? Rapimento, omicidio, occultamento, depistaggio,
Maria Grazia Vannini
30 Comments
viagra generic name
discount viagra
online pharmacy viagra
viagra 100mg
cheapest ed pills online
impotence pills
buy ed pills online
over the counter erectile dysfunction pills
erectile dysfunction medications
top erection pills
cialis 10mg
cialis generic
best online pharmacy
online canadian pharmacy
Buy cheap cialis
Get cialis
vardenafil cost
vardenafil dosage
vardenafil 10mg
cheap levitra
online casinos real money
real casinos online no deposit
order viagra
what is viagra
casinos online
online casino for real cash
casino online games
doubleu casino online casino
payday advance
cash advance
payday loans
instant loans
viagra prescription
viagra for sale
5 mg cialis
generic cialis
buy cialis
cialis 5 mg
buy cialis
generic for cialis
generic viagra cost
online viagra
casino online
best online casino
online slots for real money
online casino real money usa
generic sildenafil
viagra price
viagra online prescription free
best generic viagra
tadalafil 5 mg
cialis pills
viagra usa
Caso Denise Pipitone, 11 anni dopo: continua il depistaggio |L'ora Legale
cialis otc
Caso Denise Pipitone, 11 anni dopo: continua il depistaggio |L'ora Legale
viagra define
WALCOME
Buy Online Viagra Pfizer From Pakistan