Camisano Vicentino: è Nidia Roana Loza Rodriguez l’ultima donna uccisa dal marito: ancora una morbosa gelosia il motivo

Sono donne casalinghe o lavoratrici, giovani o attempate, attraenti o brutte, del nord del centro o del sud Italia, donne che spesso non vengono più rintracciate, o in troppi casi trovate cadavere, immerse nel loro stesso sangue. E’un copione orrido che si ripete all’infinito, con la stessa tematica e la stessa frequenza, quella che tratta di femminicidi . Non si recita il dramma,  ma si subisce. Uno degli ultimi casi è avvenuto a Vicenza, nella magnifica cornice Palladiana delle ville venete. La soluzione finale è sempre drammatica, e il movente sempre la gelosia morbosa unita ad una radicale incomunicabilità. Sono situazioni inquietanti, perchè gli assassini sono gli stessi che con la stessa foga con cui uccidono, prima amano di un amore subdolo e malato. In genere la donna agli occhi dell’uomo è colpevole di essere infedele, perciò dannosa e pericolosa,quindi da eliminare. Le donne diventano vittime sacrificali di un futuro negato, e i loro figli orfani alla ricerca di una identità. Questo nuovo episodio, va ad aggiungersi ai troppi già avvenuti nel nostro paese con un’escalation di violenza intollerabile della bella Italia che vorrebbe dirsi civile. Un fenomeno oltremodo drammatico che raggiunge l’apice nei giorni nostri. Nidia Roana Loza Rodriguez ha perso la vita due giorni fa a Camisano Vicentino,l’omicidio si è consumato alla fine di una accesa lite tra coniugi  nella villetta della coppia. Lei lo aveva minacciato di non fargli più vedere la loro bambina di tre anni, così in preda alla furia omicida, Mirko Righetto il marito di 47 anni ha impugnato un coltello a serramanico e ha colpito a morte la moglie, con due fendenti al collo.La donna era in Italia da tempo ma aveva origini colombiane, aveva solo 37 anni. L’omicida si è costituito subito chiamando i carabinieri, e consegnando l’arma del delitto. Durante l’interrogatorio si è detto pentito del suo gesto, come quei coccodrilli che lacrimano dopo aver ingoiato la preda. Quando i militari sono arrivati la figlia di tre anni dormiva al piano superiore avvolta nel suo sonno inconsapevole, l’assassino, aveva già chiamato la propria madre senza spiegarle nulla dell’accaduto,per affidarle la bambina. Dopo otto anni di convivenza quattro anni fa i due avevano deciso di sposarsi, ma da allora erano cominciati i litigi. In un paio di occasioni sarebbero intervenuti presso l’abitazione come da copione, i carabinieri ,ma in seguito non c’erano state denunce da nessuna delle due parti in causa. La coppia si era poi rivolta ad un consulente matrimoniale per ricevere alcune informazioni, ma successivamente aveva avviato le pratiche di divorzio. L’uomo ha alcuni precedenti penali,ora è stato trasferito nel carcere di Vicenza, mentre lei lavorava come infermiera in una casa di riposo per anziani. L’uomo quando è violento lo è per natura, quando ama davvero fonde le proprie passioni verso il benessere dei suoi affetti, allora tutto rientra in una immagine soave, pacifica, rispettosa e idilliaca di famiglia, ma se la visione viene alterata dalla sua incapacità al confronto e cade nel tranello psicologico della gelosia, della violenza e del possesso di una donna, la vita per lei diventa tragedia, incubo,paura. In un mondo così disumano e perverso, dove incontrerà inevitabilmente l’orrore della logica conseguenza del maschilismo più feroce.

Maria Grazia Vannini