Un inseguimento ad alta tensione tra jet militari nei cieli del Mediterraneo e un Mig libico che precipita sulla Sila. E’ la prima scena di ‘Ustica’ di Renzo Martinelli, nelle sale dal 31 marzo. Un film “interamente basato su prove documentali” che tenta di far luce sulla strage, a quasi 36 anni di distanza da quel tragico 27 giugno 1980, ha spiegato il regista. ‘Ustica’ propone “una verità’ acclarata che in oltre 30 anni e’ stata smantellata e resa irriconoscibile: l’aereo e’ stato urtato da un jet americano all’inseguimento del Mig libico che si nascondeva sotto la pancia del DC-9”.
Protagonisti del film sono Roberta Bellodi, una giornalista siciliana che ha perso la figlia in quella tragica notte, e Corrado di Acquaformosa, deputato membro della Commissione parlamentare incaricata di indagare sul disastro del DC-9. I due si trovano di fronte alle reticenze, ai depistaggi, a quel muro di gomma che ha impedito di accertare la verita’. “Le prove mi venivano sottratte sotto gli occhi”, ha raccontato il giudice Rosario Priore, intervenuto alla conferenza stampa.
Tre le ipotesi avanzate finora sulla causa del disastro ci sono il cedimento strutturale, una bomba nella toilette di coda dell’aereo, un missile che per errore colpisce il DC-9. Ma un esame attento dei tracciati radar e del relitto fanno emergere la tesi, avvalorata dal film, della ‘near collision’. Priore ha ricordato che tra le carte analizzate e approfondite dal regista vi e’ l’identificazione nei tracciati radar di un elicottero che, poco dopo l’incidente si ferma in quel tratto di mare e poi si allontana, elicottero che avrebbe recuperato il pilota del jet americano precipitato dopo aver urtato il DC-9. “C’e’ un problema a monte: il segreto di Stato”, ha aggiunto Priore, “e l’unico a poterlo togliere e’ il presidente del Consiglio. Il percorso e’ molto difficile, il segreto tocca un Paese che ha una supremazia nel mondo, il Paese piu’ potente, ma con questi film possiamo innescare meccanismi che possano incidere su questo segreto”, ha aggiunto il magistrato. Il film e’ stato realizzato con un budget di appena 3 milioni e mezzo di euro, ha spiegato Martinelli, “coniugando il digitale a riprese reali: la scena dell’orso di ‘Revenant’ di Leonardo DiCaprio e’ costata come tutto il mio film”. (AGI).
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