5stelle, continua l’anomalia supermoderata viterbese. De Dominicis spera nell’effetto traino di Roma e subisce rassegnato la “melina” di Michelini

Leggendo l’intervista rilasciata dal portavoce De Dominicis al quotidiano “la Fune” abbiamo ragione di credere che il movimento cinque stelle a Viterbo attraversi una crisi sempre più profonda ed irreversibile. Se è infatti il suo suddetto portavoce ad augurarsi che le elezioni di Roma facciano da traino anche a Viterbo e ad affermare che l’amministrazione Michelini non è scalzabile perchè impegnata in una melina che sospende i giochi (e quindi mette sotto scacco anche l’opposizione), non si capisce quale sia l’identità spendibile, se c’è, e quale la progettualità del movimento  a cinquestelle nella città dei Papi. De Dominicis afferma pubblicamente quello che qualcuno ha sempre sospettato di lui, che attenda un altro colpo di fortuna che magari lo proietti ai vertici di Palazzo dei Priori per grazia ricevuta, grazie ad un eventuale nuovo boom nazionale o capitolino dei pentastellati. Un atteggiamento rinunciatario che non si vede quale politica di rinnovamento della città possa prevedere, quale opposizione antisistema possa rappresentare: quasi un ponziopilatesco attendismo che sarebbe comprensibile in un classica sezione viterbese di un opaco e curiale partito centrista. Ben altra cosa dall’attivismo idealista iconoclasta, dal pensiero critico permanente mostrato dai cinquestelle in tutta la penisola, tranne che nel capoluogo della Tuscia. Il portavoce viterbese del movimento, che rivendica giustamente le sue origini romane, come in surplace ad accettare che la sua città d’origine gli dia una mano, che non riesce a spezzare la melina della maggioranza nella città dove opera e che addirittura se ne lamenta come se chi sta vincendo fosse obbligato a lasciare spazio a chi insegue affinchè quest’ultimo possa rimettersi in carreggiata e pareggiare i conti. Roba da teatro dell’assurdo, che sarebbe forse passione singolare per un sottufficiale dell’ Aeronautica che proviene dalla destra più nostalgica e che non si riesce a comprendere bene per quali ragioni si sia sentito investito dalla responsabilità di diffondere il verbo di Grillo e Casaleggio. Misteri della politica, specie di quella viterbese, che vede spesso in assetto di consiglio comunale i moderati e conservatori Buzzi e Santucci scavalcare nettamente a sinistra o, se volete, come furore civico e vis polemica il  tranquillo De Dominicis, cui non dispiace evidentemente restare in paradiso, a dispetto dei santi …

Luca Stellato